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mercoledì 29 dicembre 2010
Le voilà le metro
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domenica 26 dicembre 2010
Le voilà le parvenu
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venerdì 24 dicembre 2010
Hai voluto la bicicletta
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sabato 18 dicembre 2010
A Carrot Is as Close as a Rabbit Gets to a Diamond
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dicono in giro che non ci sei più. Sarà. Secondo me, basta mettere su il disco della trota e tu ci sei, eccome se ci sei. Chissà quante volte ti hanno fischiato le orecchie, da quando hai appeso il blues cubista al chiodo. Dicevano che eri il più matto di tutti, o il più grande. Che differenza c'è? Boh. Ad ogni modo, ogni volta che ci si imbatte in qualche cosa di veloce e bulboso salti sempre fuori tu. E il motivo c'è, credimi.
martedì 14 dicembre 2010
mercoledì 8 dicembre 2010
2010, musica
Vabbè, insomma, questi sono i dischi di quest'anno che ho ascoltato di più.
A.A.V.V. - Dio Valzer
Baustelle - I mistici dell'Occidente
Dirty Projectors + Bjork - Mount Wittenberg Orca
Kristin Hersh - Crooked
M.I.A. - Maya
Sufjan Stevens - All delighted people / The age of Adz
These new puritans - Hidden
Vampire Weekend - Contra
Vaselines - Sex with an X
Neil Young - Le Noise
A.A.V.V. - Dio Valzer
Baustelle - I mistici dell'Occidente
Dirty Projectors + Bjork - Mount Wittenberg Orca
Kristin Hersh - Crooked
M.I.A. - Maya
Sufjan Stevens - All delighted people / The age of Adz
These new puritans - Hidden
Vampire Weekend - Contra
Vaselines - Sex with an X
Neil Young - Le Noise
martedì 7 dicembre 2010
Sorry somehow
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finalmente varchi nuovamente le Alpi per esibirti in Italì e mi sa che non riuscirò a venirti a sentire. L'anno scorso, proprio in questo periodo, sono riuscito a godermi un concerto di Bob e avrei potuto completare l'opera. Gli Husker Du mi hanno salvato la pelle un sacco di volte e mi sarebbe piaciuto ringraziarti di persona per tutto il lavoro che hai fatto da una trentina d'anni a questa parte. Ho visto qualche tua recente performance sul web e ti ho trovato un po' sciupato ma con il cuore in mano, come sempre. Tieni botta, Grant, che la prossima volta non voglio mancare. Lo so, sono un po' un coglione. Ma si vive una volta sola.
domenica 28 novembre 2010
A perdifiato
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lunedì 15 novembre 2010
Le voilà le velo
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venerdì 12 novembre 2010
Switch-off
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- digital switch-over (in sigla DSO), la fase intermedia della transizione alla televisione digitale in cui coesistono sia la televisione analogica che la televisione digitale;
- analog switch-off (in sigla ASO), la fase terminale della transizione alla televisione digitale in cui avviene lo spegnimento della televisione analogica.
martedì 2 novembre 2010
Trash
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mercoledì 27 ottobre 2010
Once there was a friend of mine who died a thousand deaths
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martedì 26 ottobre 2010
Livóre
domenica 10 ottobre 2010
Guazza in piazza
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Radio NK, 10 ottobre 2010
Ma facciamo un passo indietro. In un soleggiato pomeriggio d'autunno mi sto dirigendo verso Alfonsine, dove i Jean Fabry sono attesi per esibirsi alla Festa Dell'Uva organizzata dalla Pro Loco (ebbene sì, non ricordo esattamente quando, ma i Jean Fabry sono diventati un gruppo da sagra paesana, e lo dico con il dovuto rispetto per la sagra paesana). Fatto sta che improvvisamente mi squilla il cellulare: è il sindaco Molinari che mi avvisa che il gruppo di supporto sta già montando ed è in procinto di fare i suoni. Ora, la cosa in sè non è drammatica in senso generale, ma conosco bene le difficoltà insite nella routine montare-fare i suoni-far montare e fare i suoni al gruppo di supporto senza scombinare tutto e, dato che l'ordine logico delle cose è stato un po' stravolto, perdo le staffe e mi incazzo, essendo tra l'altro già un po' stressato di mio. Giungo ad Alfonsine con la bava alla bocca e scopro che erano stati dati col passaparola orari a vanvera ai due gruppi, quindi chi è arrivato per primo ha alloggiato meglio. A questo punto, scatta una delicata operazione diplomatica per risolvere la questione ed io compio l'azione che cambierà il volto della giornata: vado a farmi un giretto nella farmacia del Wemma. Ne esco rilassato (senza aver avuto bisogno di nessuna sostanza psicoattiva) e si parte. Il service di Angelino & C., una vera e propria istituzione, è impeccabile come al solito e dopo un po' di prove lasciamo spazio ai ragazzi dei TheLastHorizon, che attaccano il loro set punk-rock (con un tocco di AC/DC) e ci conquistano eseguendo Blitzkrieg Bop (eh, capirai, direbbe qualcuno, ma tant'è). Fa uno strano effetto vedere gente nata nei Novanta suonare i Ramones con sincero trasporto e viva emozione: ci sono mirìadi di spiegazioni a questo fenomeno ma l'importante è urlare Hey! Oh! Let's go! assieme a loro e basta. Tocca a noi. Comincio con Sheena is a punk rocker, tanto per stare in tema, e il gruppo, rassegnato ad andare dietro alle mie paturnie, mi viene dietro per una buona mezz'oretta di "prove", cioè pezzi non in scaletta che eseguiamo per scaldarci un po'. Entra poi in scena il Demiurgo e il concerto prende ufficialmente il via. Alterniamo pezzi nuovi, pezzi vecchi, pezzi da Linguàza e pezzi da Ambarabà CD cocò, tanto non cambia niente: il pubblico come al solito si divide fra quelli che sorridono sbigottiti e quelli che se ne vanno a fare un giro. A questo punto, nel fresco della sera, tornano in piazza i TheLastHorizon coi loro amici e si piazzano sotto al palco. Cominciano a pogare su Voglio scappare con il Circo Bidone (il quale è passato dalle nostre parti quando non erano ancora nati, va rimarcato anche questo) e le cose prendono la giusta piega, soprattutto quando il sindaco ha il coraggio di propormi Stringi le viti (di tanto in tanto) come fuori programma. Il delirio si impossessa della Festa Dell'Uva e il punk mentale ha la meglio su tutto il resto. La nostra personale musicoterapia fa effetto anche sugli adolescenti e il cerchio si chiude. Alla fine, resta solo la guazza.
mercoledì 29 settembre 2010
La musica da disimpegno (bis)
sabato 25 settembre 2010
La musica da disimpegno
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domenica 12 settembre 2010
Rentrée
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E così, ai margini e sfocati come sempre, son tornati i Jean Fabry. Prima uscita uscita a Fusignano per l'Otto Settembre, la festa patronale. Abbiamo svolto egregiamente la consueta missione destabilizzante, facendo "imbestialire" (testuali parole) i clienti di un vicino stand gastronomico ed esibendoci in compagnia del poeta dialettale Eliseo Dalla Vecchia. Grandi momenti. La nostra (ri)conquista della Romagna è proseguita a Piangipane, dove abbiamo indossato principalmente i panni dei Capra & Cavoli per presentare Ambarabà CD cocò e festeggiare i vincitori della locale Maratona di lettura. Consuntivo? Solito caos per mettere in piedi la baracca, ma emozioni a go-go per grandi e piccini. C'è stato anche spazio per proporre il nuovo pezzo Le voilà le velo, con il quale diventeremo per l'ennesima volta ricchi e famosi. Giusto il tempo di fare un salto in studio a registrare.
sabato 4 settembre 2010
Rivoluzione (punto primo)
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Quand'è che la pianterò di ringraziare gli automobilisti che si fermano per lasciarmi passare sulle strisce pedonali? Su, basta un piccolo sforzo. Non è che mi fanno un piacere: in un paese civile è una cosa normale. Ringraziando, invece, dò l'impressione che sia una imprevista cortesia non richiesta. Ed è un incoraggiamento per quelli che proseguono fregandosene. Tipo me.
sabato 21 agosto 2010
You want me be somebody who I'm really not
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Anche gli indie-alternative-punk-snob hanno una carcassa da muovere, e io ultimamente la muovo con la roba di M.I.A. (tipo l'ultimo allucinato album, /\/\/\Y/\). Questa sconvolta furbacchiona sta facendo cose troppo fuori per avere un successo di massa (complici anche i dieci - venti anni di ritardo su Quando La Musica Contava Qualcosa), ma perlomeno riesce a farsi notare. Il genere è un bel misto di hip-hop, dance, reggae, pop, rock, eccetera. Poi qualche sparata, video fatti apposta per provocare, gli amici giusti (Diplo, Rusko, Blaqstarr, Switch e tutti gli altri extraterrestri della compagnia), i campionamenti giusti e le citazioni giuste (Clash, Pixies, Jonathan Richman, Suicide), un tocco di sano Situazionismo (arieccoci!) e il gioco è fatto. Fatto sta che sembra quasi di essere tornati indietro nel tempo, quando il presente esisteva ancora. E adesso basta, facciamo ballare un poco 'sti quattro neuroni che ci restano! Per tutto il resto c'è Lady Gaga.
mercoledì 18 agosto 2010
Carrot Power
Quella contro la Cattiva Alimentazione è una guerra persa in partenza. Io ci provo, ma molte volte mi perdo nel ginepraio di contraddizioni che avvolge tutta la materia CIBO. Mangiare è una necessità e un piacere ma si sa, i gusti son gusti. C'è chi pur di non rinunciare alla Nutella o alla Coca Cola darebbe via un rene, la mamma o un rene della mamma. C'è chi specula sul Biologico
e chi si converte sulla via di Damasco dello Slow Food. Ci facciamo fregare dalla debolezza della nostra gola e dal famoso Logorìo Della Vita Moderna e non ne veniamo mai a capo. O perlomeno, io non ne vengo a capo. Ci vorrebbero Tempo e Soldi, ma questo mi ricorda qualcosa. Anzi, parecchie cose. Ah, se poi uno è vegetariano è fottuto.
domenica 15 agosto 2010
Fatti questo slego!
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Che meraviglia! Giove Pluvio, su imbeccata di Nettuno, è stato ben più che clemente e ha risparmiato ai molti convenuti in Piazza Maggiore (BO) il preannunciato meteo-gavettone. Quindi, largo all'avanguardia e agli Skiantos. L'eterno 1977 bolognese si è manifestato in tutta la sua fiera diversità e io, Pappi e il sindaco Molinari ci siamo goduti Gelati, Sono un ribelle mamma, Mi piaccion le sbarbine e tutto il resto, compresa una Eptadone da paura. Contorno di slamdancing dei giovani punk bolognesi e i consueti lanci di frutta e verdura. Poi l'omaggio a Dino Sarti e metà dei Gemelli Ruggeri (Eraldo) al flauto traverso. Ad un certo punto mi è anche sembrato di vedere Godzilla dietro le due torri e Zanardi che abbozzava un ballo marpione per adescare una sbarba. Dopo anni di de-evoluzione è tornata per una sera quella Bologna là. E non mi pareva un ritrovo di nostalgici. Hai visto mai?
venerdì 13 agosto 2010
Largo all'avanguardia
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Banale, banale. Attenzione! Banale! Gli Skiantos. I nostri Sex Pistols, senza offesa nè per gli uni nè per gli altri. Anzi, sperando magari di offenderli entrambi. Che magari gli farebbe pure piacere. Cosa si può dire sugli Skiantos? Reduci del 1977, impersonificazione dell'aria che tirava a Bologna in quei tempi là, perlomeno della componente più "leggera" (per modo di dire). Avevano già capito tutto, non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti. Inventarono il Demenziale, genere poi ampiamente degenerato negli anni a venire. L'album MONO tono rimane un manifesto di cosa fare quando non c'è più niente da fare. Già l'incipit di Eptadone ("Uno, due, sei, nove!") è sufficientementemente esplicativo. Poi Vortice, Largo all'avanguardia ("pubblico di merda"), Io sono uno skianto ("suono senza l'impianto") e tutto il resto. Cucinare gli spaghetti sul palco. Bersagliare con lanci di ortaggi il pubblico e sfotterlo in continuazione con cartelli offensivi ("fate cagare"). E poi, proprio nel 2010, introdurre il loro più grande successo del 1979 "Mi piaccion le sbarbine" con la frase "l'unica cosa che abbiamo in comune con il nostro primo ministro" è un notevole esempio di modernità.
Skiantos in concerto: Bologna, Piazza Maggiore 14 / 08 / 2010
domenica 8 agosto 2010
So You Want to Be a Rock 'n' Roll Star
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lunedì 2 agosto 2010
Le foto delle vacanze
Dopo anni di isolamento, finalmente ho tirato fuori gli attributi e ho deciso: siamo in agosto, sono in ferie e FACCIO IL TURISTA. Basta con quintalate di snobberia mascherata da diffidenza, basta con la poetica delle piccole cose, basta. Famiglia, si va a Firenze. Col treno. Ci si mescola con innumerevoli cittadini del pianeta tutti convenuti lì per lo stesso motivo, cioè venire a vedere una delle culle della civiltà moderna. Alè, macchina fotografica e via. Si scavalla l'Appennino ed eccoci a Santa Maria Novella, pronti ad illustrare tutto quel casino alla nostra figliola. E man mano che ci si inoltra verso il Duomo, le piazze celebri, i persei e le fontane, ci si accorge di quanto sia difficile spiegare questa realtà confusa e decadente. Possibile che alla fine il senso della giornata sia infilarsi in un negozio Disney a rimirare la familiare paccottiglia televisiva? No, non bisogna mollare, forza, passiamo Ponte Vecchio, mangiamoci 'sto gelato e dirigiamoci a Boboli. Troppo caldo, però. Poi, scusa, un giardino senza giochi per i bambini che giardino è? Va bene, ho capito, è giusto che sia così. C'è un tempo per ogni cosa. Ricordo ancora quando vidi Firenze dall'alto dopo aver fatto il Passo della Colla con l'errequattro. Ecco, quello era il momento giusto. Adesso son diventato troppo materiale, anche volendo non riuscirei a fare dei gran voli di fantasia, forse perchè dopotutto son stato fortunato: i miei sogni si son realizzati tutti! Cioè, quasi tutti, dai.
lunedì 26 luglio 2010
Meteopatia
E così è passata anche l'afa. Tutti a dire che caldo che caldo oddio muoio, immemori del fatto che in inverno saremo tutti lì con che freddo che freddo oddio muoio, come se non avessimo niente di meglio da fare. Nel campo davanti a casa mia nè balle tradizionali nè rotoballe: hanno portato via il grano e tanti saluti! Forse lo vanno ad imballare all'estero, che costa meno la mano d'opera e non ci sono i sindacati tra i coglioni. E mentre la mezza estate se ne va ogni anno più velocemente, nella mia testa vagano le solite domande senza risposta. Per esempio: quanta gente EFFETTIVAMENTE c'era al primo concerto dei Sex Pistols a Manchester? C'è chi (David Nolan) ci ha scritto un libro, questo: I Swear I Was There: The Gig That Changed The World. Io lo consiglio a tutti, anche se ovviamente non l'ho letto (è una prassi molto comune). Mai come in questo momento è necessario avere dei punti di riferimento mitici ai quali aggrapparsi, dato che la cosiddetta realtà non è poi che sia quel gran che, diciamocelo. Quindi, ecco: andare al punto zero dell'ultimo movimento situazionista su grande scala (anche se niente nasce dal nulla, e ogni cosa deriva da un'altra e bla e bla e bla) può essere stimolante per chi ha un po' il cervello un po' ossidato, come me. E difatti vedrò di procurarmelo presto, dato che il punk mentale sta ricaricando le pile in vista della rentrée e non voglio farmi trovare impreparato come al solito.
giovedì 15 luglio 2010
Lota Alfunsinesa
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Quella che verrà ricordata come la Battaglia Delle Alfonsine è stata indubbiamente vinta.
Jean Fabry e Radio NK sono riusciti nell'improba impresa di trattenere il pubblico sulle seggioline verdi, in giro fiorivano i sorrisi e alla fine la Pinuccia (al secolo Giuseppina Pattuelli, otto anni quando sul Senio c'era il fronte) mi ha letto la sua poesia Lota Alfunsinesa dall'inizio alla fine. E' stata la miglior conclusione possibile di questi mesi di esibizioni. Giungo alla fine sfatto e frastornato. Sono schiavo del punk mentale, che mi obbliga a suonare anche quando ne ho poca voglia. Ma si vede che doveva andare così. O no?
mercoledì 14 luglio 2010
Le jour de gloire est arrivé
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Non è musica folk
Non è goliardia
Non è tradizione
Non è avanguardia
Non è avanspettacolo
Non è satira
Non è popolare
Non è intellettuale
E'
Linguàza
14 luglio 2010
ore 21:00
Piazza Gramsci
Alfonsine (RA)
E' un prodotto
Jean Fabry / Radio NK
Non è goliardia
Non è tradizione
Non è avanguardia
Non è avanspettacolo
Non è satira
Non è popolare
Non è intellettuale
E'
Linguàza
14 luglio 2010
ore 21:00
Piazza Gramsci
Alfonsine (RA)
E' un prodotto
Jean Fabry / Radio NK
lunedì 12 luglio 2010
Oops
E' con un agrodolce mélange di nostalgia e rassegnazione che mi tocca registrare il nervosismo e gli scazzi dell'ultima sessione di prove Jean Fabry per Linguàza. Nostalgia perchè in questo lunatico gruppo di solisti la cosa è già successa varie volte; memorabile quella del 2003 durante le prove di Zavaglio generale. La rassegnazione deriva dall'inevitabile esame di realtà: i limiti di questa banda sono sempre più evidenti ed è inutile cercare di superarli. Molto meglio fermarsi al lavoro fatto sino a qui senza imbarcarsi in spericolate fatiche al di sopra delle nostre possibilità. Ed ora via, verso lo spettacolo di Alfonsine, con le dita incrociate e la solita incoscienza. Lunga vita al punk mentale!
domenica 11 luglio 2010
Le seggioline verdi della piazza di Alfonsine
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Su questo palco mercoledì 14 luglio 2010 prenderà corpo Linguàza, lo spettacolo ideato dalla strana ammucchiata Jean Fabry - Radio Nk. Quello nella foto è il Wemma, una delle teste parlanti della radio. Linguàza è già stato rappresentato a Russi un paio di anni fa: si tratta di una sorta di viaggio a ritroso nel tempo con l'intenzione di riparare una serie di torti subiti da alcuni autori musicali romagnoli a vantaggio di una lunga serie di smaliziati artisti pop - rock di matrice anglofona. Verranno eseguite le versioni originali dei brani e verranno altresì illustrate le biografie dei nostri sfortunati conterranei. Il nome Linguàza mi venne in mente per il suo doppio significato di sberleffo e di linguaggio poco raffinato. Mi onora il fatto che Ivano Marescotti abbia scelto lo stesso titolo per il suo nuovo spettacolo, rappresentato proprio in questi giorni. Speriamo non se ne esca con un cd chiamato Rotoballe!
sabato 10 luglio 2010
Invasione a chilometri zero
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Continua la mia involontaria guerra di conquista domestica. Suonare a Russi (dove dimoro) con i Jean Fabry è stata per l'ennesima volta una bizzarra esperienza, anche perchè in questa occasione si era in centro, ad un angolo di strada, come dei finti buskers indie-snob. Portare il punk mentale alle masse sta diventando sempre di più una missione: nel mezzo della generale e più che logica indifferenza raccogliamo ad ogni esibizione quei pochi ma fondamentali consensi che ci spingono a continuare con questo assurdo, masochistico martirio. Ogni tanto, mentre sono intento a fingermi un suonatore, giungono momentanei sprazzi di lucidità e per un momento affiora anche un po' di sano pudore. Ma niente da fare, la baracca va avanti, senza un apparente controllo, e la sensazione di essere degli invasori della vita altrui non è sufficiente a fermare il misterioso disegno di cui ormai nessuno di noi ricorda più un accidente. Così naufraghiamo (come si direbbe in poetese), alla deriva in un mare di amici, parenti, conoscenti, ex compagni di scuola, ex colleghi di lavoro, volti noti e meno noti del paesone, quello-è-il-figlio-del-tale, quello-è-il-babbo-della-tale, gente che fa finta di non vederti, gente che si sbraccia per salutare, carabinieri, cartolai, farmacisti, piccoli imprenditori, giovani speranze, vecchi punk (anche se i punk non invecchiano), eccetera. Proprio come uno di quegli strani sogni da indigestione, dove tutto si mescola in maniera casuale e non si capisce mai quale sia il punto. E ci si rende conto, con un misto di impotenza e stupore, che potrebbe anche durare all'infinito.
mercoledì 30 giugno 2010
Simbolico
Giornata molto simbolica. Dieci anni fa terminava ingloriosamente la mia attività di cartolaio e mi apprestavo a tornare al paesello natìo con la coda fra le gambe. Oggi è finita la scuola anche per mia figlia e nel campo davanti a casa hanno mietuto il grano. Nella foto non si vede un bel niente ma se siete sensibili si intuisce tutto. Ed ora? Rotoballe? Balle vecchio stile? Chissà. Intanto procedono a ritmi altalenanti i lavori per Linguaza, performance di Jean Fabry e Radio NK in programma ad Alfonsine il 14 luglio corrente mese. Allons enfants de la patrie, eccetera eccetera. Ah, dimenticavo: ho scoperto di essere allergico al logliarello, ora so chi incolpare per le mie primavere in apnea.
domenica 27 giugno 2010
NaCl
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Ed è scientificamente accertato che sulle ferite il Sale di Cervia brucia più degli altri!
sabato 19 giugno 2010
Dejà vu
Per una strana coincidenza spaziotemporale è la seconda sera di fila nella quale suoniamo prima dello spettacolo Macchie bizzarre, stavolta a Lavezzola, nell'ambito di una serata di sensibilizzazione per il Virus Skate Park, aperto l'anno scorso in pompa magna e chiuso un mese fa per l'eccessivo inquinamento acustico. Di bizzarro a 'sto mondo non ci sono solo le macchie.
Ad ogni modo, nonostante una serie di incidenti di percorso più o meno prevedibili, anche stavolta è stata una gran bella serata. Va ringraziata in particolare la micromagìa del mago Cicognani che ha tenuto a bada una serie di mostruosi nuvoloni incombenti. E' poi oltremodo evidente che anche le macchie sul naso portano fortuna.
No, you won't fool the children of the revolution
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E così si continua a giocare al gruppo musicale. I Jean Fabry / Capra & Cavoli si sono esibiti alla prima edizione di Marameo - Il festival dei bambini a Russi (RA). Prima che l'amnesia preda il sopravvento mi permetto senza vergogna di elencare ad imperitura memoria (mia) i punti salienti della serata:
1) finalmente ho eseguito I'm a little airplane di Jonathan Richman nel contesto appropriato, cioè in un parco dinanzi a dei bimbi scatenati (con Marlo ad aeroplanare)
2) finalmente (?) ho sfilato per le vie della mia città cantando come un ubriaco in mezzo ad una parata di bella gente un po' fuori di testa
3) finalmente ho visto Macchie bizzarre, lo spettacolo visionario di Vito Baroncini
Direi che basta e avanza.
lunedì 7 giugno 2010
Me voy (donde no hay sufrimiento)
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E così, il burbero selciato di Piazza Castello a Ferrara è stato testimone dell'ennesimo rito sonico. Quattro signori americani non più giovani (i Pixies) hanno avuto la situazione in pugno per un'ora e mezza facendo sfracelli nella psiche già labile degli astanti. Durante Allison ho avuto il timore di non farcela; la mia pelle e le mie ossa buttate qua e là in mezzo alla marmaglia informe stavano per soccombere ma come al solito sono sopravvissuto. Poi questi hanno infilato Debaser/Planet of sound/Alec Eiffel e buonanotte. Ma perchè uno va a vedere un concerto per distruggersi? Chiamatelo pogo, slam dancing, moshing, chiamatelo come volete tanto è comunque assurdo. Però ad alcuni di noi piace. Sarà un retaggio primitivo, chissà. Bel concerto, comunque. Per quel che mi riguarda in ritardo di vent'anni, ma meglio tardi che mai. E poi andatelo a dire a chi vent'anni ancora non li ha (e ce n'erano tanti). Cazzo, i Pixies adesso come i Deep Purple negli anni ottanta? Naah, il paragone non regge, perchè i Deep Purple ci sono ancora oggi e hanno più seguito dei Pixies e di tutti gli altri gruppi da nerd sconvolti degli ultimo trentennio. E' ovvio che si sono riformati per i soldi, l'hanno anche dichiarato pubblicamente. Ma quando uno fa un mestiere dovrà pur campare, no? Sì, vabbè, ho capito, l'arte, eccetera eccetera. Secondo me l'arte sta spesso e volentieri fuori dai musei ma è meglio che io stia zitto, che son di parte. Son tutte robe che non si possono spiegare. C'è chi guarda i mondiali di calcio e chi si commuove durante The sad punk. E basta, va là.
venerdì 4 giugno 2010
Quel che fa Joey Santiago durante Vamos
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Per un mese o forse più ascoltai Doolittle tre-quattro volte al giorno, sempre con l'impressione di aver finalmente scoperto il fuoco. Anche se i miei coetanei in quel periodo se ne stavano in giro a dare sfogo ai loro ormoni e a farsi largo nella società degli uomini, non solo non sono pentito dell'esperienza ma, come si dice, la rifarei e mi auguro possa capitare qualcosa del genere a chiunque. Amen.
Pixies - 6 Giugno 2010, Ferrara, Piazza Castello
lunedì 31 maggio 2010
Parklife
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sabato 29 maggio 2010
Comme d'habitude
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Come al solito, siamo stati assistiti dalla fortuna dei principianti. Sì perchè, nonostante gli anni passino, principianti lo siamo sempre di più. E' fenomenale il modo in cui disimpariamo quel po' che abbiamo imparato. Comunque: non ha piovuto, la mia voce è miracolosamente riapparsa per il tempo necessario a biascicare qualche canzoncina, Giulio ha suonato la batteria praticamente con un braccio solo e abbiamo persino registrato l'evento per trasmetterne qualche brandello in una prossima trasmissione di Radio NK. La cosa che mi rende più orgoglioso è che la registrazione è stata effettuata con un radioregistratore a cassette. Sì, a cassette. Che nostalgia. Non c'era tantissima gente, ma i convenuti non hanno perso la pazienza durante gli interventi del Comitato Acqua Pubblica e neanche durante le nostre esternazioni sonore, il che è buono. Che dire? Mah! Per quanto tempo ancora riusciremo a farla franca?
venerdì 28 maggio 2010
Et voilà la catastrophe
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domenica 23 maggio 2010
We're a happy family
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mercoledì 31 marzo 2010
Il senso della vita
giovedì 11 febbraio 2010
Preambolo per il futuro (ammesso che esista ancora)
Blog (da Wikipedia, l'enciclopedia libera)
In informatica, e più propriamente nel gergo di internet, un blog è un sito internet, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni, ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video.
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "diario in rete".
In informatica, e più propriamente nel gergo di internet, un blog è un sito internet, generalmente gestito da una persona o da un ente, in cui l'autore pubblica più o meno periodicamente, come in una sorta di diario online, i propri pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni, ed altro, assieme, eventualmente, ad altre tipologie di materiale elettronico come immagini o video.
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "diario in rete".
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