Una volta si ascoltavano i dischi. Sì, lo so, una frase come questa fa subito capire che sono vecchio. E anche se fosse? Voglio dire, è fisiologico, invecchiare. E lasciamo stare tutti i discorsi sull'adolescenza che si sposta sempre più in avanti, e la società dei consumi, e la fine della modernità, e questo, e quest'altro. Fatto sta che, quand'ero giovane (anche se non sapevo di esserlo) arrivarono i Pixies. Il gruppo giusto al momento giusto. Come faccio a spiegarveli? Io li ho conosciuti nel 1989, che anche loro erano già roba vecchia, già al terzo disco. Ma quel disco era Doolittle. Allora: un pazzo che urla come se lo stessero squartando ma canta canzoni sugli Ufo, sulla Bibbia, sulle puttane e su Bunuel. Una bassista che da lì in poi sarà la pietra di paragone per tutti i suonatori indie del globo terracqueo, un misto di naivetè e di coolness (mi scuso per l'uso di questa terminologia, ma era per dare l'idea) da fare paura. Un chitarrista surf della scuola punk vaffanculo-agli-assoli-di-merda ma con una creatività essenziale e fulminante. Un batterista-metronomo dalla voce da crooner con una seconda carriera come prestigiatore scientifico. Quello che conta però, badate bene, è il risultato d'insieme. Pezzi sulla morte, sulle scimmie che vanno in paradiso, l'uso qua e là dello spagnolo come seconda lingua con un effetto profondamente disturbante, chitarre strappate ed esplosioni di distorsori, coretti sinceramente angelici e, su tutto, una tensione continua ed un messaggio subliminale: "Ecco qua, questa è l'esistenza degli esseri umani. Istinto, ragione, amore e violenza."
Per un mese o forse più ascoltai Doolittle tre-quattro volte al giorno, sempre con l'impressione di aver finalmente scoperto il fuoco. Anche se i miei coetanei in quel periodo se ne stavano in giro a dare sfogo ai loro ormoni e a farsi largo nella società degli uomini, non solo non sono pentito dell'esperienza ma, come si dice, la rifarei e mi auguro possa capitare qualcosa del genere a chiunque. Amen.
Pixies - 6 Giugno 2010, Ferrara, Piazza Castello
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