venerdì 23 giugno 2023

Spalata

Come si fa a scrivere qualcosa di sensato sull'alluvione in Romagna? Tendenzialmente direi che non si fa, punto. Rewind: le notizie che arrivavano man mano, i disastri da tutte le parti, le vite perdute, le città stravolte, le case allagate, i campi affogati, niente come prima. E la paura che possa succedere di nuovo, da un momento all'altro. La natura mette sotto pressione i piccoli homo sapiens e li fa impazzire. La colpa è di questo, la colpa è di quell'altro, tante parole inutili. Poi improvvisamente, come spesso accade, l'homo sapiens nelle disgrazie trova un po' di forza per reagire e mentre sbadila fango si mette a cantare, proprio come gli scariolanti che furono. Quella Romagna mia intonata per farsi coraggio, prima di diventare una cartolina ad uso e consumo delle news, ha colpito al cuore chi ha con questa terra uno stretto rapporto di appartenenza, nonostante le milionate di contraddizioni (ogni mondo è paese, fuor di banalità). Con la solita faccia tosta da vecchi adolescenti, noi Jean Fabry abbiam pensato di farci su una canzoncina delle nostre: Spalata (raffinato gioco di parole fra sbadilata e "esagerata, eccezionale" per i romagnoli). A parte gli scherzi, non è stato facile decidere di realizzarla perchè mi sembrava quasi una presa in giro di fronte alla catastrofe. Però quando io e Pappi l'abbiamo eseguita in anteprima al Centro Sociale Porta Nova (non si scherza mica, qua!) qualcuno si è commosso, qualcuno mi ha chiesto "Ma è di Russi, lei?" e qualcuno ha detto che "ci voleva". Pensa te.

https://www.youtube.com/watch?v=beeT3ZpVq6M&list=OLAK5uy_l2JuULiRyeK1e2G_XVOJG4aPixz2Kvr6w&index=1