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E insomma, com'è, come non è, è uscito il nuovo lavoro (?) dei
Jean Fabry,
Le voilà le velò. E' stata la solita fatica bestia, più che altro il riuscire ad incastrare le ore passate al
Dunastudio all'interno della cosiddetta
vita reale. Però, come si dice abitualmente, ne è valsa la pena. Se quando ho cominciato a far finta di suonare mi avessero detto che sarei stato coinvolto in avventure come questa non ci avrei creduto. E' chiaro che il
web ci ha messo un bello zampone: siamo uno dei triliardi di gruppi che pubblicano roba online, il nostro valore di mercato è prossimo all'attuale temperatura di
Oslo (e mi son tenuto largo) ma chi se ne frega del mercato! Certo,
la volpe e l'uva, eccetera, eccetera, però è comunque un risultato eccezionale per una famiglia disfunzionale come la nostra. Mal che vada sarà
solo una terapia, solo una terapia...
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