venerdì 13 agosto 2010
Largo all'avanguardia
Banale, banale. Attenzione! Banale! Gli Skiantos. I nostri Sex Pistols, senza offesa nè per gli uni nè per gli altri. Anzi, sperando magari di offenderli entrambi. Che magari gli farebbe pure piacere. Cosa si può dire sugli Skiantos? Reduci del 1977, impersonificazione dell'aria che tirava a Bologna in quei tempi là, perlomeno della componente più "leggera" (per modo di dire). Avevano già capito tutto, non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti. Inventarono il Demenziale, genere poi ampiamente degenerato negli anni a venire. L'album MONO tono rimane un manifesto di cosa fare quando non c'è più niente da fare. Già l'incipit di Eptadone ("Uno, due, sei, nove!") è sufficientementemente esplicativo. Poi Vortice, Largo all'avanguardia ("pubblico di merda"), Io sono uno skianto ("suono senza l'impianto") e tutto il resto. Cucinare gli spaghetti sul palco. Bersagliare con lanci di ortaggi il pubblico e sfotterlo in continuazione con cartelli offensivi ("fate cagare"). E poi, proprio nel 2010, introdurre il loro più grande successo del 1979 "Mi piaccion le sbarbine" con la frase "l'unica cosa che abbiamo in comune con il nostro primo ministro" è un notevole esempio di modernità.
Skiantos in concerto: Bologna, Piazza Maggiore 14 / 08 / 2010
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