sabato 25 settembre 2010
La musica da disimpegno
Dopo la musica da camera, la musica da corridoio. Anzi, come da felice intuizione del Geom. Pirazzini, la musica da disimpegno. E' successo all'Osteria dei 20 a Bagnacavallo (RA) in occasione della Festa di San Michele. Dato che questa volta il meteo ci ha fornito pioggia, invece di suonare in cortile ci siamo schierati in orizzontale, spalle al muro (!), lungo il comunicante tunnel d'ingresso. Questa scelta, apparentemente demente, ha sortito una delle serate più divertenti dacchè esistono i Jean Fabry. Nella prima parte, largo ad Ambarabà Cd cocò per i molti bambini (e babbi, e mamme) presenti (Nouru ha comunque richiesto fuori programma "Jonathan Richman" e si è esibito per gli astanti); poi repertorio Jean Fabry con roba vecchia e roba nuova, seminuova, usata. Il calore dei convenuti si è rivelato a tratti imbarazzante. Alla fine, con l'aiuto spontaneo e molto ben accetto di Riccardo e Federico di Radio NK ci siamo anche divertiti (a modo nostro) in una esecuzione corale (nel senso che si facevano i cori) di "Indrì d'zent énn" ("Indietro di cent'anni"), che da pezzo critico e lamentevole si è trasformato in canzone popolare da baldoria. E' stata la prima esibizione post-dimissioni (da suonatore) di Gnelez, che ringrazio pubblicamente in questo spazio (solitamente riservato a cose meno serie) per essere stato in questi tre anni uno degli elementi fondamentali nella (ri)costruzione di ciò che ora sono i Jean Fabry. Per il pianeta Terra forse non vuol dire molto, ma per noialtri, invece, un bel po'.
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Beddu figliu meu!
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