domenica 10 ottobre 2010

Guazza in piazza

"L’immagine dei quindicenni che pogano su Stringi Le Viti (di tanto in tanto) e che, alla fine, salgono sul palco per stringere la mano ai presenti è stata autenticamente commovente, e, a modo suo, impagabile. Peccato solo che siamo una radio, non una televisione."

Radio NK, 10 ottobre 2010

Ma facciamo un passo indietro. In un soleggiato pomeriggio d'autunno mi sto dirigendo verso Alfonsine, dove i Jean Fabry sono attesi per esibirsi alla Festa Dell'Uva organizzata dalla Pro Loco (ebbene sì, non ricordo esattamente quando, ma i Jean Fabry sono diventati un gruppo da sagra paesana, e lo dico con il dovuto rispetto per la sagra paesana). Fatto sta che improvvisamente mi squilla il cellulare: è il sindaco Molinari che mi avvisa che il gruppo di supporto sta già montando ed è in procinto di fare i suoni. Ora, la cosa in sè non è drammatica in senso generale, ma conosco bene le difficoltà insite nella routine montare-fare i suoni-far montare e fare i suoni al gruppo di supporto senza scombinare tutto e, dato che l'ordine logico delle cose è stato un po' stravolto, perdo le staffe e mi incazzo, essendo tra l'altro già un po' stressato di mio. Giungo ad Alfonsine con la bava alla bocca e scopro che erano stati dati col passaparola orari a vanvera ai due gruppi, quindi chi è arrivato per primo ha alloggiato meglio. A questo punto, scatta una delicata operazione diplomatica per risolvere la questione ed io compio l'azione che cambierà il volto della giornata: vado a farmi un giretto nella farmacia del Wemma. Ne esco rilassato (senza aver avuto bisogno di nessuna sostanza psicoattiva) e si parte. Il service di Angelino & C., una vera e propria istituzione, è impeccabile come al solito e dopo un po' di prove lasciamo spazio ai ragazzi dei TheLastHorizon, che attaccano il loro set punk-rock (con un tocco di AC/DC) e ci conquistano eseguendo Blitzkrieg Bop (eh, capirai, direbbe qualcuno, ma tant'è). Fa uno strano effetto vedere gente nata nei Novanta suonare i Ramones con sincero trasporto e viva emozione: ci sono mirìadi di spiegazioni a questo fenomeno ma l'importante è urlare Hey! Oh! Let's go! assieme a loro e basta. Tocca a noi. Comincio con Sheena is a punk rocker, tanto per stare in tema, e il gruppo, rassegnato ad andare dietro alle mie paturnie, mi viene dietro per una buona mezz'oretta di "prove", cioè pezzi non in scaletta che eseguiamo per scaldarci un po'. Entra poi in scena il Demiurgo e il concerto prende ufficialmente il via. Alterniamo pezzi nuovi, pezzi vecchi, pezzi da Linguàza e pezzi da Ambarabà CD cocò, tanto non cambia niente: il pubblico come al solito si divide fra quelli che sorridono sbigottiti e quelli che se ne vanno a fare un giro. A questo punto, nel fresco della sera, tornano in piazza i TheLastHorizon coi loro amici e si piazzano sotto al palco. Cominciano a pogare su Voglio scappare con il Circo Bidone (il quale è passato dalle nostre parti quando non erano ancora nati, va rimarcato anche questo) e le cose prendono la giusta piega, soprattutto quando il sindaco ha il coraggio di propormi Stringi le viti (di tanto in tanto) come fuori programma. Il delirio si impossessa della Festa Dell'Uva e il punk mentale ha la meglio su tutto il resto. La nostra personale musicoterapia fa effetto anche sugli adolescenti e il cerchio si chiude. Alla fine, resta solo la guazza.

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