
Per uno come me, che il
Primo Maggio è
Natale (e il
25 Aprile è
Pasqua, o viceversa, insomma ci siamo capiti) è stato come al solito tradizionale l'abbandonarsi passivamente (come fa la cosiddetta massa col panettone o la gita di pasquetta) al
Concertone, il cosiddetto Sanremo Di Sinistra o giù di lì. Quel po' che ho visto quest'anno però (sarà che mi sono rincoglionito del tutto) mi ha trovato meno critico/cinico del solito: bella la celebrazione dell'
Unità D'Italia, rinfrancante l'accoglienza ai vari musicanti più o meno impegnati/schierati, tutto sommato abbastanza onesta l'intera baracca. L'asso di briscola però son stati
Dalla e
De Gregori, che mi hanno fatto rivivere anni ed anni di greatest hits (che sì, va bene il punk, eccetera, ma insomma, dai) facendomi per un attimo aprire gli occhi su quello che è ANCHE stata la canzone italiana popolare e da radiolina. Il massimo è stato
Disperato Erotico Stomp, con la citazione di
Bonetti, che è uno che la storia l'ha fatta davvero e l'altra sera era lì al
Socjale a fare i suoni ai
Jean Fabry. Un po' mi sono vergognato, poi però mi è scappato da ridere. E Viva l'Italia.
Nessun commento:
Posta un commento