mercoledì 15 aprile 2015
In zir par la Rumagna
Un altro bel tour de force. Prima di tutto un paio di canzoni all'anteprima dialettale de La musica nelle aie, ormai storica manifestazione faentina con la quale i Jean Fabry non c'entrano assolutamente nulla ma che ci ha visti cantare ben volentieri "Indrì d'zent énn" davanti ad un pubblico di amanti del vernacolo romagnolo che chissà mai cosa avranno pensato vedendo me e Marlo. Tra l'altro Pozzi della Metallurgica Viganò ci ha presentati come un gruppo punk. Ac maraveia!
Il giorno dopo cadeva il 70° anniversario della Liberazione di molte delle nostre città lungo il Senio: la joint-venture Mataluna / Primola ci ha permesso di suonare nel tardo pomeriggio a casa della benemerita Carlotta Laghi e la sera per l'ennesima volta alla ex Casa Del Popolo della Rossetta. Da Carlotta ci siamo esibiti unplugged perchè pensavo si trattasse di una situazione piuttosto raccolta, e invece c'era un sacco di gente e ci siamo sgolati; al Mataluna c'erano a sentirci quattro gatti e noi ne abbiamo approfittato per fare le prove. Sul palco addirittura il grande Manuel Rossano (anni nove) che ci ha suonato "Apache" e la Sofiaxolotl. Per la cronaca: eseguita tre volte nel giro di quattro ore "Bella ciao" e una emozionante "L'effetto paradosso della camomilla" a cappella con Lelo. Splendide interpretazioni del sindaco Molinari che ha musicato le rime del poeta forlivese Vespignani.
Un paio di giorni dopo, Capra & Cavoli di ritorno alla Bottega Matteotti per un pomeriggio "informale" dal titolo "La lumaca e l'axolotl" assieme al mastro giocattolaio Papetti e al fotoanimatore Tedioli. Ci siamo divertiti un mucchio, anche se Marlo si era scordato il tubofono: Papetti ha recitato il Jabberwocky di Lewis Carroll e alla fine il solito Manuel ci ha spinto a cantare per l'ennesima volta "Una mattina mi son svegliato...".
domenica 29 marzo 2015
Come va?
Generalmente, quando mi viene chiesto "Come va?" non ho mezze misure: o taglio corto buttando là qualche parola a vanvera, o investo il mio interlocutore con una logorrea cieca e inarrestabile tutta incentrata sulla mia incredibile esistenza di uomo qualunque. Comunque la risposta odierna è: bene, grazie.
Cos'è successo in questi tre mesi in casa Jean Fabry / Capra & Cavoli? Le solite robe: Capra & Cavoli in giro qua e là per cantar di bestie e presentar libriciddì, mentre Jean Fabry di nuovo al Dunastudio per un po' di roba nuova e per il famoso cd-raccolta.
Ah, prima che mi scordi: per tutta una serie di motivi (quelli di una milionata di altri precisi a me) sono un po' stanco di scrivere questo miserabile blog e, non essendo mai saltato sul carro dei rinomati social network di massa (eh beh, di massa sì, se no che social è, che network è?) mi sa che presto la mia naturale propensione alla misantropia prenderà il sopravvento. E va beh. Comunque, tanto per smentire tutto ciò: ieri per me-suonatore è stata una giornata particolare e dato che il blog è fondamentalmente un diario, approfitto del "format" e passo a sintetizzare i fatti avvenuti.
Mattino: presentazione di "E se a scuola non ci vado?" con Gianni Zauli in quel di Piangipane, dove un bel branco di bambini-genitori sapientemente radunati dalla inarrestabile Alice Iaquinta ha mostrato di apprezzare musica, parole e disegni (questi ultimi grazie alla gradita presenza dell'illustratrice Eva Rasano); alla fine abbiamo giustamente accontentato i bimbi più piccoli con una "Sotto il ponte di baracca" liberatoria.
Pomeriggio: altra presentazione (questa volta con l'aiuto della Sofia Baruzzi) alla libreria di Ravenna La Libraffa, dove in un contesto più intimo e raccolto sembrava proprio di trovarsi a scuola (una scuola fatta a modo nostro, però).
Sera: Jean Fabry coinvolti per presentare l'associazione La Sinistra Per Russi con Zigulo & C. nella ex-chiesa in albis di, appunto, Russi. Difficile dare conto di quel che è successo: ricordo di aver cantato "Maremma amara" con la mia amica Giovanna Santandrea (che da piccoli si cercò di sconsacrare pure l'oratorio Don Bosco, con esiti altalenanti), poi "E zir d'e clomb" con tutti che si faceva davvero un girotondo, poi c'era Marlo che ragliava come un somaro durante Rotoballe, poi c'era quell'uomo che si chiama Riccardo Ragazzini che ha riproposto la benemerita "Mamma Russi addio" in perfetto Remotti-Romagna-style (da goccioloni: almeno, io li avevo e mi toccava pure suonare). E c'era anche il sindaco Molinari, che, da buon juke-box vivente, durante la serata è passato dal triangolo ben temperato a "Omareneromareneromarenè". E alla fine, tutti assieme con il Mistico e l'Aviatore per "Ho visto un re" e, dulcis in fundo, "The lion sleeps tonight / E lion u s'è indurment": conclusa quest'ultima, ci siam guardati che sembravamo tutti bambini la mattina di Natale e l'Aviatore diceva "Dobbiamo farlo ancora, dobbiamo farlo ancora" mentre Pappi scattava foto-ricordo (che non sono venute).
Cos'è successo in questi tre mesi in casa Jean Fabry / Capra & Cavoli? Le solite robe: Capra & Cavoli in giro qua e là per cantar di bestie e presentar libriciddì, mentre Jean Fabry di nuovo al Dunastudio per un po' di roba nuova e per il famoso cd-raccolta.
Ah, prima che mi scordi: per tutta una serie di motivi (quelli di una milionata di altri precisi a me) sono un po' stanco di scrivere questo miserabile blog e, non essendo mai saltato sul carro dei rinomati social network di massa (eh beh, di massa sì, se no che social è, che network è?) mi sa che presto la mia naturale propensione alla misantropia prenderà il sopravvento. E va beh. Comunque, tanto per smentire tutto ciò: ieri per me-suonatore è stata una giornata particolare e dato che il blog è fondamentalmente un diario, approfitto del "format" e passo a sintetizzare i fatti avvenuti.
Mattino: presentazione di "E se a scuola non ci vado?" con Gianni Zauli in quel di Piangipane, dove un bel branco di bambini-genitori sapientemente radunati dalla inarrestabile Alice Iaquinta ha mostrato di apprezzare musica, parole e disegni (questi ultimi grazie alla gradita presenza dell'illustratrice Eva Rasano); alla fine abbiamo giustamente accontentato i bimbi più piccoli con una "Sotto il ponte di baracca" liberatoria.
Pomeriggio: altra presentazione (questa volta con l'aiuto della Sofia Baruzzi) alla libreria di Ravenna La Libraffa, dove in un contesto più intimo e raccolto sembrava proprio di trovarsi a scuola (una scuola fatta a modo nostro, però).
Sera: Jean Fabry coinvolti per presentare l'associazione La Sinistra Per Russi con Zigulo & C. nella ex-chiesa in albis di, appunto, Russi. Difficile dare conto di quel che è successo: ricordo di aver cantato "Maremma amara" con la mia amica Giovanna Santandrea (che da piccoli si cercò di sconsacrare pure l'oratorio Don Bosco, con esiti altalenanti), poi "E zir d'e clomb" con tutti che si faceva davvero un girotondo, poi c'era Marlo che ragliava come un somaro durante Rotoballe, poi c'era quell'uomo che si chiama Riccardo Ragazzini che ha riproposto la benemerita "Mamma Russi addio" in perfetto Remotti-Romagna-style (da goccioloni: almeno, io li avevo e mi toccava pure suonare). E c'era anche il sindaco Molinari, che, da buon juke-box vivente, durante la serata è passato dal triangolo ben temperato a "Omareneromareneromarenè". E alla fine, tutti assieme con il Mistico e l'Aviatore per "Ho visto un re" e, dulcis in fundo, "The lion sleeps tonight / E lion u s'è indurment": conclusa quest'ultima, ci siam guardati che sembravamo tutti bambini la mattina di Natale e l'Aviatore diceva "Dobbiamo farlo ancora, dobbiamo farlo ancora" mentre Pappi scattava foto-ricordo (che non sono venute).
lunedì 29 dicembre 2014
Basta best (2014)
Basta con le classifiche di fine anno. Sono giochetti sterili, bisogna andare oltre. Dodici mesi volano in un attimo, a che serve mettere in fila quello che si è ascoltato o visto o mangiato? Perchè allora non fare una classifica delle migliori peggior giornate dell'anno appena finito? O dei giorni col clima meno schifoso? Non serve comprimere il tempo in una scatoletta con una cifra stampata sopra, l'eterno presente che capire non sai è finalmente arrivato. Fra un anno saremo ancora qua, magari a lamentarci per la fine ingloriosa della nostra privacy, dopo aver inondato il cyberspazio con la solita moltitudine di rusco (nei social network e nei blog come questo). Una volta le chiacchiere da bar svaporavano in un attimo, ora sono archiviate ad eterna memoria della nostra debolezza. Paradossale, no? La nostra società dei consumi non fa che produrre e buttare di tutto tranne i post, i tweet, i commenti e compagnia bella. A posto con la menata? A posto. Alè, possiamo passare alla classifica: allora, per quanto riguarda la musica il trend rimane quello del seguire gli artisti a me ben noti (valga come esempio la presenza in classifica dei Pixies, autori di un lavoro non all'altezza della loro fama ma che ho ascoltato comunque parecchio). Riguardo ai film, c'è da dire che molti sono del 2013 ma sono approdati nello stivale solo quest'anno. A questo proposito, devo dire che alcune delle cose più piacevoli che ho sentito / visto negli ultimi tempi sono state prodotte (in ordine sparso) grosso modo negli ultimi cinquant'anni. Niente di nuovo sotto il sole: negli anni '80 ascoltavo Beatles, Dylan e Pink Floyd poi più avanti, quando se non suonavi i Deep Purple eri uno sfigato, andavo di CCCP e altre robe strane. Dato che il discorso sta sconfinando nuovamente nella menata, passiamo all'elenco 2014 e buon 2015 a tutti.
Orecchie:
alt-j - this is all yours
aphex twin - syro
damon albarn - everyday robots
camper van beethoven - el camino real
neneh cherry - blank project
toumani diabatè / sidiki diabatè - toumani & sidiki
edda - stavolta come mi ammazzerai
brian eno & karl hyde - someday world / high life
eugenio finardi - fibrillante
j mascis - tied to a star
bob mould - beauty & ruin
lee scratch perry - back on the controls
pixies - indie cindy
riccardo sinigallia - per tutti
sun kil moon - benji
tricky - adrian thaws
thom yorke - tomorrow's modern boxes
sharon van etten - are we there
suzanne vega - tales from the realm of the queen of pentacles
Occhi:
boyhood [richard linklater]
frances ha [noah baumbach]
frank [lenny abrahamson]
grand budapest hotel [wes anderson]
her [spike jonze]
inside llewyn davis [joel & ethan coen]
la mafia uccide solo d'estate [pif]
monty python live (mostly) [eric idle]
only lovers left alive [jim jarmusch]
si alza il vento [hayao miyazaki]
(più ovviamente la terza serie de lo straordinario mondo di gumball)
Orecchie:
alt-j - this is all yours
aphex twin - syro
damon albarn - everyday robots
camper van beethoven - el camino real
neneh cherry - blank project
toumani diabatè / sidiki diabatè - toumani & sidiki
edda - stavolta come mi ammazzerai
brian eno & karl hyde - someday world / high life
eugenio finardi - fibrillante
j mascis - tied to a star
bob mould - beauty & ruin
lee scratch perry - back on the controls
pixies - indie cindy
riccardo sinigallia - per tutti
sun kil moon - benji
tricky - adrian thaws
thom yorke - tomorrow's modern boxes
sharon van etten - are we there
suzanne vega - tales from the realm of the queen of pentacles
Occhi:
boyhood [richard linklater]
frances ha [noah baumbach]
frank [lenny abrahamson]
grand budapest hotel [wes anderson]
her [spike jonze]
inside llewyn davis [joel & ethan coen]
la mafia uccide solo d'estate [pif]
monty python live (mostly) [eric idle]
only lovers left alive [jim jarmusch]
si alza il vento [hayao miyazaki]
(più ovviamente la terza serie de lo straordinario mondo di gumball)
sabato 27 dicembre 2014
Il tagliere di Zigulo
La politica è un argomento sconveniente, come la religione, la sessualità, le abitudini alimentari, i gusti culturali, eccetera. Oops! Praticamente tutto! Qualsiasi idea / attitudine / inclinazione personale è pericolosa socialmente, perchè può metterti "al di fuori" e conseguentemente farti perdere i benefici insiti nel far parte di un gruppo con caratteristiche apparentemente omogenee. Beh, da questo banale ragionamento si desume che, allora, chi se ne frega: tanto vale essere se stessi. Senza bisogno di fare a tutti i costi proselitismo, è sano quindi seguire le proprie convinzioni ed essere pure pronti a discutere per difenderle (o addirittura a cambiare idea!). Per dire, fare punk mentale da vent'anni e passa non è certo il modo più socialmente vantaggioso per avere un riscontro di massa e diventare delle star. E qui torna in gioco la politica: quest'anno io e i Jean Fabry ci siamo esposti politicamente, dando il nostro modesto contributo alla cosiddetta "Altra sinistra". Siamo grandi e vaccinati e sappiamo tutti quanto sia difficile convertire in realtà gli ideali, ma l'uguaglianza sociale rimane un obiettivo non disprezzabile, per alcuni di noi. Non ci turba nemmeno definirci antifascisti, dato che la storia dovrebbe aiutarci a non ripetere gli errori del passato: chiaro che magari per qualcuno non si tratta di errori, ma torniamo al punto di partenza e cerchiamo di essere coerenti. Quest'estate mi sono ritrovato in una piazza del mio paese a cantare Bella ciao ad una manifestazione di reazione ad un raduno neofascista; non mi son sentito meglio di qualcun altro, mi son semplicemente sentito di farlo per difendere un principio in cui credo. Io sono un po' primitivo riguardo al web 2.0, ma mi capita di leggere qua e là commenti violenti / razzisti / sessisti; forse gli autori sarebbero meno impulsivi e potrebbero articolare meglio il proprio pensiero se invece di utilizzare la comodità del cyberspazio si confrontassero in una discussione non virtuale, faccia a faccia con chi la pensa diversamente. Oh, sono il primo ad avere difficoltà nel confronto diretto ma son convinto che sia il male minore; si chiama democrazia, anche se non è più di moda. Poi magari sarò sempre minoranza, ci sarà sempre qualcuno che mi darà del "romantico" (è successo) ma va bene così. Qua a Russi, nel mio paese, siamo un piccolo gruppo ma è stata una bella annata; sono arrivati anche risultati elettorali non disprezzabili (dal nostro punto di vista) e si va avanti. Aneddoto finale (con retrogusto provinciale): il prode Zigulo (il nostro candidato sindaco) ha ricevuto in regalo per le feste di fine anno un tagliere di legno con la sua foto stampata sopra. A parte il tocco lievemente kitsch non ci sarebbe niente di strano, non foss'altro che il "mandante" è il suo dirimpettaio, militante della fazione politica avversa! Che si fa, torniamo a Don Camillo e Peppone?
mercoledì 24 dicembre 2014
Auguri Jean Fabry e poi
Sin dai remoti tempi di Torbido Blok, la storia dei Jean Fabry è costellata di esibizioni / performance senza pubblico, esclusivamente a favore di telecamera. Il motivo di tutto ciò è da ricercarsi nel nostro patologico esibizionismo e nell'insano proposito di perpetuare una serie di eventi a puro scopo situazionistico "alla romagnola".
Negli ultimi tempi è diventato più o meno tradizionale mettere in scena esibizioni simili nel periodo natalizio e anche quest'anno non ci siamo sottratti al nostro dovere istituzionale. Pappi aveva proposto già da tempo di suonare all'aperto davanti a casa sua e quando ho visto la location non è stato possibile dire di no. Marlo ha acceso una candela, poi il sindaco Molinari ha eseguito Campanèla (Jingle Bells in dialetto). Dopo Buon natale animale siamo passati al pezzo forte: una versione Jean Fabry del pezzo che accompagnava la pubblicità della Koka Kola negli anni settanta ("Vorrei cantare insieme a voi") conclusa da Surfin' Bird (che ci sta sempre). Sul finire del pezzo è successa una cosa incredibile: è arrivata gente. Si son fatte una decina di persone e siamo stati "costretti" a suonare ancora: grandi emozioni e grande sbigottimento da parte nostra. Auguri.
Negli ultimi tempi è diventato più o meno tradizionale mettere in scena esibizioni simili nel periodo natalizio e anche quest'anno non ci siamo sottratti al nostro dovere istituzionale. Pappi aveva proposto già da tempo di suonare all'aperto davanti a casa sua e quando ho visto la location non è stato possibile dire di no. Marlo ha acceso una candela, poi il sindaco Molinari ha eseguito Campanèla (Jingle Bells in dialetto). Dopo Buon natale animale siamo passati al pezzo forte: una versione Jean Fabry del pezzo che accompagnava la pubblicità della Koka Kola negli anni settanta ("Vorrei cantare insieme a voi") conclusa da Surfin' Bird (che ci sta sempre). Sul finire del pezzo è successa una cosa incredibile: è arrivata gente. Si son fatte una decina di persone e siamo stati "costretti" a suonare ancora: grandi emozioni e grande sbigottimento da parte nostra. Auguri.
lunedì 8 dicembre 2014
Per la libertà
Quando ho saputo che in occasione del 70° della Liberazione di Russi (RA) l'ANPI e il compagno Balbi stavano organizzando un evento musical-teatrale in teatro, ho fatto una cosa che di solito non faccio: mi sono autoinvitato. Ciò che mi ha fatto compiere questo gesto per me poco naturale è stata la convinzione che potesse avere un senso portare sul palco alcune canzoni di E se a scuola non ci vado? con tanto di Piccolo Coro della Liberazione (ça va sans dire). Beh, la mia proposta è stata accettata. A questo punto, in una settimana di tempo i Capra & Cavoli hanno messo assieme il loro modesto contributo all'evento (che ha preso il nome di Oltre il fiume, come il corto omonimo realizzato per l'occasione). Si è giunti al giorno fatidico con una certa apprensione ma fondamentalmente tranquilli (o forse incoscienti). Ci è stata riservata la chiusura dell'intero spettacolo, costituito principalmente dalla commovente performance musical-teatrale de Il mistico e l'aviatore (Balbi e Cimatti), che hanno ripercorso settant'anni di canzoni resistenti alternandosi agli interventi del presidente dell'ANPI locale (Enzo Bolognesi) che ci ha fatto ricordare quei lontani momenti leggendo alcune testimonianze di chi allora c'era e ha vissuto in prima persona l'orrore della guerra e la straziante lacerazione del popolo italiano. Dopo un brano di Claudio Molinari (Il disertore di Boris Vian) è toccato a noi e siamo partiti con Mi piace non mi piace, affrontando a modo nostro il tema purtroppo sempre attuale della intolleranza. Poi siamo passati a Sulla carta, eseguita con l'aiuto della Sofia e di uno splendido planisfero "preso a prestito" da Marlo in qualche istituto scolastico. Per L'andirivieni (canzone che evidenzia in modo agrodolce il fatto che la storia del genere umano non sia altro che un susseguirsi di guerre) è entrato in scena il Piccolo Coro della Liberazione, sei giovani birbanti di nostra conoscenza che dall'alto dei loro nove anni sono stati protagonisti di una performance impeccabile, interagendo con Molinari nella poesia introduttiva Tera e guera e dando fiato alle loro ugole durante l'esecuzione del brano. L'ultima canzone è stata ovviamente Bella ciao, eseguita da tutti i protagonisti di Oltre il fiume con il caloroso supporto del pubblico presente in sala. E' stato probabilmente il momento più bello e importante della mia minuscola vita da suonatore di punk mentale. Alla fine, quando ho detto a Pappi che dopo questa esibizione ci saremmo potuti anche sciogliere, lui mi ha giustamente ricordato che lo dico tutte le volte.
lunedì 24 novembre 2014
Io combatto e vinco
In occasione delle elezioni regionali, la famiglia Jean Fabry ha dato una mano alla lista di sinistra L'Altra Emilia Romagna. Prima o poi scriverò due righe per spiegare (in primo luogo a me stesso) il motivo del nostro coivolgimento politico, ma per ora mi limito ad una breve cronaca dei fatti accaduti. Abbiamo partecipato ad un paio di eventi, entrambi a Russi di Romagna: il primo all'aperto (in un pomeriggio di novembre che pareva aprile) e il secondo al Teatro Comunale. Nella prima occasione abbiamo avuto il fegato di presentare due pezzi nuovi, Io combatto e vinco e Errando (nata come omaggio/parodia nei confronti di Franco Battiato ma oramai dotata di vita propria), oltre a Indrì d'zent énn (Indietro di cent'anni) con la classica ospitata del benemerito Riccardo Ragazzini. In più, Gelati (Skiantos, da Bologna) e Io sto bene (CCCP, da Reggio Emilia) per rimarcare il carattere regionale della consultazione elettorale. Finale con Cento, cento per omaggiare Marlo che ha raggiunto i Cinquanta, cinquanta. Presenti all'evento Balbi + Cimatti che ci hanno addirittura portato indietro nel tempo con una Across the universe da singalong. C'era anche il signor Ivano Marescotti (!), che durante un bel monologo dei suoi ha sintetizzato il nostro comune impegno facendo riferimento alla giovane candidata Angela Dell'Olio: "Se avesse voluto usare la politica per fare carriera non sarebbe qui!". Vero.
La serata al teatro mi ha visto fare gli straordinari: oltre al set di classici con i Jean Fabry (Molinari compreso, con tanto di programma elettorale e una basetta sola, per motivi ancora da chiarire), mi è stato chiesto pure di fare il presentatore (roba da matti) e di accompagnare Balbi in Qualcuno era de L'Altra Emilia Romagna.
L'ospite d'onore della serata era nientepopodimeno che Alberto Camerini, che ha portato sul palco una performance genuina e alternativa, culminante in una Maccheroni elettronici con tanto di forchettata di pasta offerta alla sua imperturbabile ballerina Liudmila Markova. Sentire poi Camerini e Molinari parlare dei vecchi tempi del Rock Italiano è stato uno spettacolo emozionante di cui serberò eternamente ricordo.
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