L'amico Eliseo Dalla Vecchia (fine dicitore e cultore del dialetto romagnolo) ha ingaggiato i Jean Fabry per i Lom a merz a Savarna (RA). Trattandosi di una manifestazione strettamente incentrata sulle tradizioni romagnole c'entravamo come i cavoli a merenda, ma abbiamo aderito con il solito infantile entusiasmo coinvolgendo anche il Sindaco Molinari e il suo repertorio in vernacolo.
Approfittando della presenza di numerosi giovanissimi ci siamo lanciati immediatamente nel mondo di AmbarabàCDcocò con il consueto risultato positivo (nonostante gli allucinanti cappelli "contadini" da noi indossati). La nostra esibizione si è alternata a quella degli Sciucarén del Milleluci con le loro magiche fruste (!!!) e nell'avanzare del pomeriggio abbiamo compiuto svariate acrobazie per eseguire un repertorio adeguato all'occasione: abbiamo rispolverato qualche pezzo in dialetto, qualche canzone popolare e qualche classico del punk mentale non eccessivamente punk e non eccessivamente mentale. Il risultato complessivo è stato ottimo (cioè siamo ancora vivi), con momenti di vero situazionismo e richieste del calibro de La fira ed San Lazar. Che altro dire? Probabilmente siamo amanti del rischio! Peccato che la prevista accensione del finale fuoco propiziatorio non abbia sortito grandi risultati: questo viene generalmente interpretato come una primavera ancora di là da venire. Noi siamo comunque già pronti.
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