venerdì 13 settembre 2019
Vecchie glorie del rock locale
L'idea era quella di ricordare Muzak, il negozio di dischi che negli anni ottanta a Russi di Romagna divenne ben presto un salotto dove parlare di musica, cinema, libri e altre robe attualmente in via di estinzione. Con alcuni degli avventori storici abbiam messo su una serata musicale in cui ognuno faceva un po' quello che gli pareva: il Maestro Carnevali, per dire, ha eseguito all'ocarina una selezione di brani di Morricone; Frassi e Balducci sono andati su Neil Young, Simon & Garfunkel e via dicendo, Gilò ha fatto dei pezzi suoi (con sua sorella Gloria) più "Ho veduto" dei New Trolls su espressa richiesta di Deny. Quando quest'ultimo ha detto due parole sui tempi che furono, mi son cavato la voglia di accennare in sottofondo "Bad moon rising" dei Creedence poi, come al solito, mi son calato nella parte "alternativa". Assieme a Gello (sax) e Sintini (basso, contrabbasso, chitarra) siamo passati da "A vrebb t'foss aquè" (i Pink Floyd in dialetto romagnolo, provenienti dallo spettacolo Linguaza) ad un pezzo composto per l'occasione ("Bar Muzak", dove ho cercato di tornare indietro di trent'anni e al tempo immobile passato sulle poltrone del negozio), fino a spingerci a "L'avvelenata" di Guccini (il famoso "pezzo con le parolacce" che si metteva su di nascosto sui pullman delle gite parrocchiali), "Ottocento" di De Andrè (dove un malefico rospo in gola mi ha impedito di fare uno yodel come si deve) e - sacrilegio - "Smoke on the water" senza chitarra e con voce baritonale. Bella serata, nostalgia a go-go e curiosità suscitata in chi non aveva idea di cosa stessimo parlando. Sul "Carlino" ci hanno chiamati "vecchie glorie del rock locale" e mi son sentito di dover puntualizzare che magari vecchi sì, ma rock anche no. Bravetti, con la sua bella t-shirt "Punk mentale" (pezzo unico) ha applaudito convinto.
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