venerdì 28 settembre 2018

Zira, zira (a Furlé)

Miguel mi fa "E' bello vedere che avete ancora qualcosa da dire" e in fondo al cuore so che ha ragione, anche se non so bene cosa abbiamo ancora da dire. Siamo a Forlì alla Settimana del Buon Vivere e abbiamo appena finito di suonare per il solito gruppo di pochi intimi, pochi e intimi anche perchè faceva un freddo notevole (ho fatto tutto il concerto col cappuccio su, e non per fare il figo). Poco lontano dal palco venivano servite birre e gelati come se fosse ferragosto, a cura di Francesco e dei suoi soci (è lui che ha avuto il coraggio di farci esibire in un contesto tale, tra violoncelli, pippibaudi e mostre d'arte). Per fortuna, prima di suonare ci ha fornito una provvidenziale grappa che ci ha scaldato quanto bastava per l'ennesima grande prova pratica di punk mentale: incredibile a dirsi, le cose hanno funzionato di brutto grazie ad uno splendido team di fonici e ad un incredibile micropubblico che ha assistito al solito mix di cover e originali aiutandoci ad arrivare vittoriosamente in fondo. Abbiamo riproposto un nostro vecchio spettacolo riadattato, "La fine del confine", ispirato ad un articolo di Umberto Eco su migrazioni e meticciato prossimo venturo. Dato che il tema generale della manifestazione era "Luoghi", non potevamo non lasciare spazio al Sindaco Molinari che, profeta in patria, ha eseguito due brani dialettali ambientati a Forlì tra cui la struggente "In t'la lerga ad Scarpèl", dedicata alla zona in cui è cresciuto (quindi una sorta di Penny Lane ad Furlé). A proposito di Beatles, ho rivisto con immenso piacere Miguel degli MM40, fan degli scarafaggi e di tante altre cose. Speravo proprio di trovarmelo lì e mi auguro che prima o poi si riesca a combinare qualche bel danno insieme. Parlando di danni, ormai Marlo rischiava il soffocamento per involontaria ingestione di un pappo: era già successo, ed è la dimostrazione che ogni nostra performance può essere l'ultima. A parte l'umorismo macabro-scaramantico, se dovessimo essere ricordati per concerti come questo sarebbe perfetto. Comunque, a scanso di equivoci, desidero si sappia che noi si continua (vivi e vegetali) a girare.

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