lunedì 6 agosto 2018

How music works

foto: ravennanotizie.it

Uno dei miei divertimenti preferiti è sempre stato quello andare ai concerti, ma negli ultimi tempi è già molto se riesco a vederne uno all'anno. Stavolta la scelta era quasi obbligata: David Byrne a Ravenna. Nonostante sia stata la quarta volta, l'esperienza è stata molto intensa: tanti amici e facce conosciute fra il pubblico, spettacolo coinvolgente e scaletta perfetta per muovere il culo e celebrare sia il mito giovanile sia una delle più importanti esperienze prodotte dalla cultura pop. L'uovo di colombo è stata la geniale idea (magari già realizzata da altri, ma non con questa visibilità) di far esibire tutti i musicisti "senza fili", liberi di muoversi per tutto il palco con coreografie semplici ma efficaci. Poco adeguata la scelta del Pala De Andrè con i posti numerati a sedere (e diverse tipologie di prezzo dei biglietti) anche perchè, come ha sinteticamente fatto notare qualcun'altro, poco dopo l'attacco di Once in a lifetime tanta gente (tra cui io e Marlo) si è riversata sotto al palco a fare il proprio dovere di pubblico da concerto di David Byrne. Tra l'altro, nella successiva data di Perugia, è stato proprio Byrne dal palco a chiedere alla security di lasciare che il pubblico abbandonasse le sedie per ballare.
E' (anche) così che funziona la musica.


2 commenti:

  1. Sempre un passo avanti! Per me alle prime note di Zimbra è stata una gioia selvaggia mista a commozione. Peccato solo l'acustica veramente scarsa.
    Poi esattamente due giorni dopo... la botta di culo o se vuoi più retoricamente la dea della musica ha organizzato un incontro impensabile! Avrai già letto immagino.
    primadopo.blogspot.com/2018/07/trieste-story-incontri-casuali-di-un.html

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