venerdì 30 dicembre 2016

D'altra parte, è così












Duch mi ha insegnato il perfetto intercalare per cambiare argomento: "D'altra parte, è così". Quest'anno mi sono trovato a fuggire da un sacco di cose e vorrei averlo usato più spesso perchè avrei fatto una figura migliore. La mia parte artistoide negli ultimi dodici mesi si è dedicata fondamentalmente all'evento "Gnu che?" e al proseguimento della lavorazione del cd Jean Fabry. Per finanziare quest'ultimo ci sono state svariate date Capra & Cavoli, tra cui la performance all'Arena Delle Balle di Cotignola, luogo di culto della Bassa Romagna estiva. Con il fondamentale apporto di Serena e Margherita di Primola, lo spettacolo è stato forse il più bello nella storia di questo piccolo gruppo di non-musicisti per bambini. Per tutta una serie di motivi, l'esperienza ha ormai fatto il suo corso e il poco tempo libero futuro sarà praticamente tutto per il punk mentale. Quest'ultimo si è palesato nei soliti contesti: al Festival Delle Arti di Cervia con uno spettacolo denominato "La fine del confine" (highlight una terribile versione di "Sì, viaggiare" e persino "Roma-Bangkok"), alla Fira Di Sett Dulur e in un paio di occasioni legate alla politica (presentati i pezzi nuovi "Costituzionale alé alé" e "Tra un virus e un velox"). C'è stato anche il bis natalizio di Jingle Bell Ross sempre con l'ottimo Ragazzini (in gran spolvero nel brano omonimo). Per il resto, nel 2016 ha fatto irruzione nel mio tran-tran la gatta Nekka e sono tornato a vedere il Circo Bidone. Alla fine però non sono scappato con loro in Francia, sarà per un'altra volta. D'altra parte, è così.

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