sabato 28 settembre 2013
Punk mentale (sperimentale)
Dopo un paio di esibizioni dei Capra & Cavoli contrassegnate dall'ormai consueto apprezzamento di grandi e piccini i Jean Fabry hanno sentito la necessità di non cullarsi sugli allori imbastendo una performance aliena e straniante al centro culturale Acrylico di Bagnacavallo. Perchè? La domanda è più che mai pertinente, considerato che il luogo e il pubblico erano gli stessi di una delle due suddette performances baciate dal successo (poche ore dopo). Perchè? Innanzitutto tutto si è trattato di una colossale svista tattica, frutto della superficialità e della erronea sensazione di poterla fare franca come se niente fosse; in corso d'opera ci si è resi poi conto della terribile acustica della stanza all'interno nel quale si era scelto di suonare e del totale disinteresse dei convenuti, i quali se ne sono rimasti fuori a chiacchierare e bere rendendosi solo parzialmente conto di quello che accadeva a pochi metri di distanza. Col senno di poi si sarebbe potuto effettuare lo spettacolo all'aperto proponendo una scaletta un po' meno pesante inframmezzata dalle solite baggianate "sdrammatizzanti" (formula che, tutto sommato, funziona): questo avrebbe probabilmente consentito di tornare a casa con una sensazione più positiva, al posto dell'horror vacui che è scaturito alla fine dell'imbarazzante esperimento. Però, c'è un però. Ogni tanto la parte più profonda dei Jean Fabry ha bisogno di manifestarsi, correndo il rischio di cocenti delusioni e diffuso senso di inadeguatezza. Tra l'altro i pochi presenti hanno mostrato di apprezzare Rotoballe e La gatapozla, Marlo è stato protagonista di un paio di bellissime improvvisazioni rumoristiche ne I pappi dei pioppi e in Zavaglio generale mentre io e Pappi abbiamo svolto il nostro compito fino alla fine con ammirevole concentrazione. Quindi, avanti con la recherche nonostante i passi falsi. Forza e coraggio.
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