giovedì 28 giugno 2012
The taste of life
Ogni tanto penso di non avere più niente in comune con il me stesso del passato. Cioè, proprio neanche una molecola. I ricordi fanno parte di me in quanto "tramandati" da un passaggio all'altro ma mi sembrano roba vissuta da qualchedun'altro. Ora però lascio di corsa queste pericolose acque new age e passo all'esempio. Venticinque anni fa, nella seconda metà dei famosi anni ottanta, mi ritrovavo militare a Villafranca di Verona e un giorno mi giunse la lieta notizia della nascita della prima figliola di Pappi e della Monica, tale Chiara. L'altra sera ho vissuto l'oltremodo bizzarra esperienza di tornare a Villafranca assieme a padre e figlia in occasione del cocerto dei Portishead. Mooolto strano. Ma normale. Come diceva già quello? "Ah, but I was so much older then / I'm younger than that now". Proprio vero! Sarà che ho giocato al soldatino sul finire dell'adolescenza, ma adesso mi pare davvero di essere al contempo più decrepito ma anche più gggiovane. Quando a un certo punto son partite le note di Mysterons ho avuto un altro flashback, stavolta più vicino alla mia attuale incarnazione: diciassette anni fa, al festival di Reading, la musica che che si alzava ogni sera dalla tendopoli era proprio quella lì. Poi è arrivato l'ultimo ricordo, cioè quando in tempi più recenti (2008) io e l'Elisa abbiam festeggiato dieci anni di convivenza a Firenze al cospetto del gruppo di Bristol. Che dire di loro? Un branco di nerds che hanno saputo inventare un genere (il "famigerato" trip-hop), con un gusto della costruzione dei pezzi veramente fuori dal comune. La Beth Gibbons viene da un altro pianeta ed è molto triste perchè non tornerà mai più a casa. Geoff Barrow è sempre convinto di essere nella sua cameretta a fare lo scratch e a picchiare su un rullante. Adrian Utley è come se suonasse The persuaders (Attenti a quei due, per capirci) sotto l'effetto di un allucinogeno. Da manuale il resto della band, con un nuovo bassista che ha fatto tremare più volte il Castello Scaligero con le sue frequenze. Il materiale dell'album più recente risulta tuttora fresco e concreto, mentre i classici sono i classici e non c'è niente da dire. Aspetto con ansia il nuovo album, che con i loro tempi arriverà più o meno nel 2032. E io sarò ancora più gggiovane.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento