
Come posso parlare di PJ Harvey senza dare la stura ai sentimenti? Vent'anni di ascolti non sono passati invano, ed è chiaro che andare a vedere la (ex?) ragazza del Dorset in concerto nella Santa Ferrara Sotto Le Stelle non può che portarmi pericolosamente in zona melò. Vorrei però fare uno sforzo e tenere i piedi ben piantati in questo presente che poi così schifo non fa, anzi, tutt'altro: lo splendido Let England Shake dal vivo non perde un grammo del suo valore, grazie anche ad una formazione essenziale ma perfetta (John Parish, Mick Harvey, Jean-Marc Butty).
Sono orgoglioso di ammettere che ero principalmente lì proprio per quest'ultimo disco e per il precedente White Chalk, anche se non posso negare lo scontato ma inevitabile scossone per Angelene. Attorno a me, molta gente pareva invece cercare il mito e forse pure la riot girl che PJ Harvey non è mai stata: ogni qual volta imbracciava l'elettrica il livello di adrenalina saliva alle stelle. E il rock? Per me ce n'è stato un bel po', nonostante il vestito-da-prima-comunione-con-piume-in-testa-e-autoharp. Bello spettacolo da portare in giro, di una professionalità oramai dimenticata e il cui valore non sta negli orpelli ma nella musica e nelle canzoni, come dovrebbe essere sempre.
Ah, mi sono anche divertito come un demente a menarla con la vecchia gag della somiglianza fra Mick Harvey e il Sindaco Claudio Molinari, tanto per farvi capire che non è che fossi ad una funzione religiosa. Quando ci vuole ci vuole, con buona pace della grande vecchia Polly. Stop.
A me sono venuti i brividi con Silence rifatta con i musicisti.
RispondiEliminaConfermo, e nonostante tutto mi sono augurato che il concerto finisse lì. Dopo non ci stava nient'altro.
RispondiEliminaLei sembra una persona timida e umile, forse il successo non l'ha poi cambiata molto, continua a rimanere fedele a se stessa, o almeno così pare.
RispondiEliminaAl contrario di quella antipatica di islandese..
L'antipatica islandese ha dato tantissimo negli anni novanta, poi ha avuto qualche appannamento (anche se Medulla mi è piaciuto molto). Tutto sommato è rimasta pure lei fedele a se stessa, eccessi compresi. Secondo me.
RispondiElimina