sabato 19 settembre 2009

B.L.O.G. (Becere Lamentele Ogni Giorno)


Fra le mirìadi di reazioni scatenate dalla nascita di Melampo (Melampo il bollettino, non Melampo il personaggio, ovviamente) una in particolare ha colpito la mia attenzione:

"sei un blogger?"

(Webmastro di radio nk)

Il punto interrogativo posizionato dopo la parola blogger mi ha fatto subito istintivamente comprendere che non si trattava di un'offesa volgare e gratuita, bensì della formulazione di un legittimo dubbio. Dubbio che da quel momento ha preso a tormentarmi incessantemente, giorno e notte, senza un attimo di tregua. Sarò mica veramente un blogger? Come può essermi successa una roba del genere? Perchè proprio a me? E così via. Per la cronaca, la mia risposta a freddo al Webmastro è stata la seguente:

"No, sono un semo che scrive un blog"

A beneficio di coloro non avvezzi al vernacolo parlato dalle mie parti, segnalo che il termine "semo" sta per "scemo" in romagnolo. A parte questo puntiglioso dettaglio, riesaminando attentamente queste otto parole mi sono reso conto che si tratta di uno di quei casi in cui la prima risposta è quella buona. In sintesi, non so assolutamente se son diventato o meno un blogger, ma una cosa è certa: sto scrivendo un blog. Il punto è: perchè?

A) carenza di affetto
B) delirio di onnipotenza
C) mi han detto di farlo gli alieni

Voglio subito sgombrare il campo da ogni equivoco: per quel che ne so io nessuna di queste ipotesi è quella giusta, al massimo posso spingermi ad ipotizzare un insieme di tutte e tre.
Ad ogni modo, la cosa peggiore è che ho impiegato tutto il mio secondo intervento a parlarmi addosso (anche se mi sa che è una prerogativa dei blog), invece di occuparmi di cose serie tipo la crisi economica o le zanzare tigre.
Per fortuna al mondo non ci sono solo tipi inconcludenti come me ma c'è anche chi ha capito tutto, come Jonathan Richman. Questa però, come si dice, è un'altra storia.


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