mercoledì 17 maggio 2023

Il contrario di epicentro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Terza puntata per i Salti di scimmia, il mio giochino nato in tempo di lockdown con il fondamentale apporto di Duna. A voler essere onesti, stilisticamente è la roba che facevo in cameretta negli anni novanta (voce, chitarra e drum machine) ma la differenza la fa il mix (o forse sarebbe meglio chiamarlo produzione): echi, effetti, pieni/vuoti, manco fosse trap. Boh, a me il risultato diverte molto e si potrebbe anche osare di più. Averci il tempo! Comunque, stavolta i tre pezzi sono:
1) Il contrario di epicentro (che a conti fatti è la mia ennesima predica sul potere salvifico della musica-fatta-in-casa contro le amarezze della vita - quasi un pezzo serio, ambientato in una provincia forse più interiore che geografica)
2) Vola (che a conti fatti è una specie di omaggio al rock che fu, da Neil Young a soprattutto i Pink Floyd - praticamente il giro è quello di Time, anche se - dai - la melodia è differente)
3) La media matematica (che a conti fatti va col pensiero alla generazione di mia figlia, schiava del risultato numerico a discapito di tante belle cose che si rischiano di perdere per strada - aspetta, me ne ricorda anche altre, di generazioni)
Capita spesso che io mi ripeta, in questo diario rigorosamente autoreferenziale (se no che diario sarebbe?), ma voglio scriverlo di nuovo: quando in gioventù ho cominciato ad assemblare delle canzoncine catartiche che mi aiutassero ad esorcizzare i miei piccoli demoni quotidiani, non mi rendevo conto di aver trovato una medicina che mi avrebbe curato per tanti anni consentendomi anche uno scambio più che soddisfacente con altri compagni di strada. Quindi, uno sfacciato consiglio da vecchio: pitturate, assemblate parole, appiccicate fra loro immagini in movimento, pasticciate con strumenti musicali a voi ignoti, fate quello che potete per creare qualcosa. Poi, nel tempo restante, fingetevi responsabili e portatevi a casa da mangiare nella maniera più dignitosa possibile. Se sarete fortunati le due cose potrebbero pure coincidere, ma se anche così non fosse il saldo sarebbe ugualmente in attivo. Provare per credere. Hallelujah!

 https://www.jeanfabry.net/audio/Salti%20di%20scimmia%20-%20Il%20contrario%20di%20epicentro.zip

mercoledì 10 maggio 2023

Continuiamo così, facciamoci del male


Andare in un cinema d'essai a vedere l'ultimo film di Nanni Moretti è stato come andare a vedere i recenti sequel di Star Wars. Alè, la bestemmia l'ho detta e adesso posso argomentare. Entrambe le cose (Moretti e Star Wars) fanno parte della mia formazione ed entrambe sono collocabili in un periodo spaziotemporale piuttosto lontano e per forza di cose diverso da ora, per me nello specifico ma credo per tutti in generale. "Il sol dell'avvenire" è pieno di strizzate d'occhio al fandom morettiano e sinceramente da questo punto di vista me lo sono anche piuttosto goduto. Rimane però la questione del tempo che è passato e del futuro che fa un pochino paura. Ai tempi che furono un buon alternativo-nerd-intellettualoide aveva nel suo background il pop-rock classico e l'indie anni ottanta, il cinema americano da popcorn e quello autoriale european style, i fumetti della Bonelli e Frigidaire e così via. Queste apparenti contrapposizioni non comunicanti in realtà erano strettamente correlate e spesso convivevano tranquillamente, linguaggi diversi che formavano un unico multiforme vocabolario espressivo. Ecco, Moretti nel 2023 è un po' come una lingua antica parlata da tribù in via di estinzione, popoli che avevano una idea di futuro probabilmente sbagliata ma almeno ce l'avevano. E soprattutto avevano un dialogo - anche conflittuale - con altre realtà vive e propositive. Non so se queste scoraggianti riflessioni siano solo figlie della mia non più verde età, fatto sta che il logaritmo sta tirando su tanti bei muretti individuali in cui richiudersi dimenticando cosa c'è (o cosa ci potrà essere) là fuori. Comodo, ma triste. Continuiamo così, facciamoci del male.