giovedì 30 giugno 2022

Caterina Cespuglio e la macchina del tempo

Strane cose avvengono nella cultura pop di questi anni, e la più strana di tutte è trovare in cima alle classifiche un brano di Kate Bush del lontano 1985. Running up that hill è stata utilizzata in modo magistrale nella quarta serie di Stranger Things ed è diventata virale fra gli adolescenti di tutto il mondo. Come è potuto succedere? Quante volte sono state utilizzate canzoni "vintage" in spot pubblicitari, film, eccetera senza ottenere un risultato del genere? Saranno i tempi tristi che stiamo vivendo a far scattare l'effetto nostalgia transgenerazionale? Secondo me no. Il pezzo è contenuto nell'album più "eighties" di KB, quell'Hounds of love realizzato con profusione di Fairlight/LinnDrum/sequencer e via dicendo. Fu un grande successo ma niente avrebbe fatto presagire il botto di quest'anno. La verità, probabilmente, è che Running up that hill è una gran canzone. Punto. Quando uscì avevo l'età giusta per apprezzarla ma in quel periodo la mia attenzione volgeva altrove, verso i classici della controcultura rock e gli outsider del momento. In quel disco di Kate Bush c'era però Cloudbusting, che mi è sempre stata cara grazie anche ad un video very british con l'amerikano Donald Sutherland, basato sulle peripezie di Wilhelm Reich e suo figlio Peter alle prese con la macchina acchiappanuvole. A questo punto, però, è chiaro che la nostra Kate ci ha fregati tutti: altro che acchiappanuvole, quella non era altro che una macchina del tempo (non atmosferico) che le ha permesso di scavallare i decenni e arrivare fresca come una English rose ai nostri giorni per salvarci dai mostri (reali) del Sottosopra.

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