Si può essere equilibrati e corretti scrivendo un blog? Voglio dire, il narcisismo e l'onnipotenza sono l'essenza stessa dei social e del web in generale, quindi la cosa appare piuttosto contraddittoria. Però, dato che questo piccolo spazio ricopre per me un ruolo sia ricreativo che terapeutico (come la musica che ascolto e faccio, del resto), ci proverò per coerenza nel percorso di cura. Ogni anno dal 2010 i Jean Fabry vengono invitati dall'associazione Il Cerbero ad esibirsi al Festival Delle Arti di Cervia (per amicizia e reciproco apprezzamento delle personali attività) e neanche nell'anno della pandemia è stata fatta eccezione. Chiaramente l'impatto si è sentito eccome, ma tutto sommato la resistenza pare stia dando i suoi sudati frutti e, nonostante la fatica si faccia sentire anche per gli anni che non diminuiscono (primo concerto con gli occhiali: è l'inizio della fine) posso dire a mente fredda che ne è valsa la pena. Se ce la fate, fate cose come queste e starete meglio, davvero. L'argomento di quest'anno era la visionarietà di Fellini e ho ben pensato di iniziare con una squallida gag sull'equivoco Fellini / felini, perciò primo pezzo la vecchia e ingiustamente dimenticata Il nome giusto da dare ai gatti. Poi, vabbè, "classici", cover, roba nuova e il solito salvifico intervento del Sindaco Molinari (con nipote al seguito). In negativo: problemi tecnici col nostro ridicolo impianto (tutte le volte mi dico: mai più, service e fonico o niente), guazza sopra il livello di guardia (eravamo a ridosso del bellissimo ma umidissimo porto canale), solita guitteria a coprire malamente scivoloni dovuti alle prove evidentemente insufficienti e qualcos'altro che ho rimosso per pietà. In positivo: il tema di "8 e 1/2" eseguito da Molinari al kazax proprio a metà del nono pezzo in scaletta (forse solo noi potevamo avere il fegato), una catartica L'imperatore della piadina (forse dovremmo farla più spesso), Son la mondina son la sfruttata e Parallelo con la Rosanna Emmi (padrona di casa Cerbero con Francesca e Silvana) e l'omaggio a Zagor Camillas con la loro Banana bullone. I pezzi nuovi (che faranno parte del prossimo ep) sono stati l'immancabile canzone Covid (Almeno), un inno al riciclaggio materiale e spirituale (Riciclami) e Cercalo, utilizzata anche come titolo della serata. L'invocazione era atta al cercare "il fantastico nel quotidiano" (come facciamo da sempre), ma alla fine di tutto quanto ho capito che quello che va cercato insistentemente è il senso, in primis da me medesimo. Ho capito soprattutto che nonostante gli scazzi, le frustrazioni e l'apparente incomprensibilità di quello che io Pappi e Marlo offriamo agli astanti, quando questi ultimi ci comunicano di essersi divertiti si capisce l'importanza del nostro piccolo ruolo nell'universo.
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