venerdì 12 giugno 2020

On your mark

On your mark, get set, go. In italiano viene tradotto (male, come al solito) con "pronti, partenza, via". A me interessa soprattutto la prima parte, quell'On your mark che vuole dire "al vostro posto". Ecco, sarà l'età, saranno le normali fatiche della vita, ma mi rendo sempre più conto di quanto sia difficile trovare "il mio posto", inteso più che altro come "la mia posizione", o meglio "la mia opinione", cioè dove mi colloco rispetto a questa o a quell'altra questione. Non riesco mai ad essere deciso, mi viene sempre naturale ponderare i pro e i contro, e alla fine mi trovo sorpassato da chi per impulsività (o addirittura: sicurezza!) sceglie al volo da che parte stare e cammina spedito per la sua strada senza tanti patemi. Ma come si fa a schierarsi di getto pro o contro una delle innumerevoli e complesse istanze che la convivenza umana solleva quotidianamente? Non sto parlando di "esistono gli extraterrestri?" o di "meglio la montagna o il mare?", ma di roba un pelo più urgente, tipo se sia giusto o meno tirare giù le statue degli schiavisti o se i diritti dei transgender rischino di indebolire la condizione femminile, o magari se sia di competenza governativa o regionale instituire una zona rossa per la pandemia, o se sia giusta sempre e comunque la scuola in presenza piuttosto che le videolezioni, eccetera. Tutta roba fresca di cronaca (giugno 2020, calendario gregoriano) su cui ho sicuramente un orientamento, che comunque porta con sè molti dubbi e su cui troverei difficile alzare la manina per un sì o un no netti e inequivocabili. Sono io ad essere troppo pavido e insicuro? O, peggio ancora, mi sto inconsciamente deresponsabilizzando? Certo, quand'ero giovine le cose erano bianche o nere, era più facile. Cos'è adesso, ho acquisito finalmente la famosa saggezza? Mah! Intanto, non credo che sarei in grado di dare consigli a nessuno, mi sento impotente e annichilito da certe vedute assolute e non provo neanche particolare invidia per chi riesce a non arrovellarsi troppo le meningi e andare spedito. La riflessione non pare più essere una qualità. E poi, certo: "Solo gli imbecilli non cambiano mai opinione (Honoré Gabriel Riqueti De Mirabeau)", però a volte anche la coerenza ha un suo perchè. E' anche vero che: "Nulla è assoluto e tutto è relativo (Albert Einstein)" e che "Errare humanum est, perseverare autem diabolicum (Brocardo)". Ma aspetta un attimo: veramente sto andando avanti ad aforismi? Basta così. Get set! Go!

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