venerdì 24 gennaio 2020
Bôna nòt
Sotto il fiume Po c'è una terra chiamata Emilia Romagna. Non intendo sotto l'acqua, intendo sotto nel senso che se si guarda una cartina geografica dell'Italia questa regione si trova a sud del suddetto fiume, ecco. Ad un certo punto della mia vita, mi sono reso conto della fortuna che ho avuto a nascere proprio qui e non farei cambio con nessun posto al mondo. Mi sa che questa banalità la possa serenamente dire chiunque, anche quelli che stanno tipo alle Far Oer, però a me sembra che, insomma, qui si stia piuttosto bene. Non parlo di benessere in senso di ricchezza, parlo soprattutto a livello culturale, sociale e, secondariamente, pure politico. Difatti l'attuale mio "problema" non è tanto il possibile (e storico) cambio di colore al vertice della regione, quanto la mutazione del corpo elettorale che, in quanto tale, esercita il diritto di voto ed elegge come suo rappresentante - giustamente - chi gli pare. Questa fredda constatazione però mi intristisce, perchè è come se venissero meno le mie radici e non mi sentissi più a casa mia. Ah, ci tengo subito a precisare che non faccio riferimento a fantomatiche invasioni da parte di chi viene da altri, sfortunati, paesi: parlo dei miei connazionali, nati e cresciuti da queste parti, che non vedono la stessa Emilia Romagna che, forse ingenuamente, ho sempre visto io. Un posto non esente da difetti, per carità, ma comunque aperto alla diversità e al confronto, un posto filosofico e pratico, appassionato e talvolta lunatico. Esagero? Forse mi sbaglio, va là, mi sono sognato tutto: i portici, la nebbia, gli anarchici, i partigiani, le parrocchie, le bestemmie, i cappelletti, le tigelle, il lambrusco, gli Skiantos, i CCCP, gli Offlaga Disco Pax, il Gran Pavese Varietà, Bergonzoni, Marescotti, Bar Sport, Amarcord, le balere, le feste dell'Unità, le zanzare, l'appennino, la bassa, le sale prove, i circoli, i locali, le biblioteche, gli asili, le biciclette, le botteghe, le polisportive, le edicole, la SS9 Emilia, i pioppi, il verso del ciù nella notte stellata. Ecco, ho esagerato. Era proprio solo un sogno, mi scuso e torno a dormire. Bôna nòt, Emilia Romagna.
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RispondiEliminaChe dire, caro Antonio: intanto grazie per questo bel canto in prosa per la nostra regione. 😢
RispondiElimina"La mutazione del corpo elettorale" il punto è proprio questo!
Bôna nòt e speriamo bene!