giovedì 20 dicembre 2018

G-R-E-A-T

"Dài, mettiamo a confronto questi ultimi vent'anni con quello che c'è stato prima e vediamo quanti dischi memorabili di artisti nuovi vengono in mente. Pochi, e quei pochi non reggono se confrontati coi colossi del passato." 

Melampo, venerdì 30 novembre 2018

Dice: le ultime parole famose. A proposito di colossi, la prima canzone di "Joy as an act of resistance" degli IDLES si chiama proprio Colossus e mette già in chiaro le cose: parte con un incedere marziale e incombente per esplodere in un finale da baracca totale, il tutto ironizzando sulla mascolinità ipertrofica dei "veri uomini". Da qui alla fine del disco è tutto un susseguirsi di prese di posizione di una sincerità disarmante sul mondo che ci circonda, declinate con una formula punk rock devastante (anche se loro non vogliono sentirselo dire). Avevo già sentito il loro esordio dell'anno scorso e non mi erano sembrati male, ma stavolta hanno fatto un salto di qualità esponenziale e dopo aver visto una serie di esibizioni sul web mi sono fatto conquistare come non mi succedeva da una vita. Sono di una vitalità impressionante e sembrano divertirsi un mucchio, ben consapevoli di aver fatto una roba grossa. Mi sembrano il gruppo giusto al momento giusto, vengono da Bristol e giustamente stanno raccogliendo meritati consensi in tutto il globo terracqueo. C'è questo pezzo che si chiama Danny Nedelko che canta la bellezza dell'integrazione in un modo commovente: per me è la canzone dell'anno, dal disco dell'anno del gruppo dell'anno. Mi rendo perfettamente conto della mia naiveté, ma quando ci vuole ci vuole.

Fear leads to panic, panic leads to pain
Pain leads to anger, anger leads to hate
Yeah, yeah, yeah, yeah
Yeah, yeah, yeah, yeah
Yeah, yeah, yeah, yeah
Yeah, yeah, Danny Nedelko


Danny Nedelko, IDLES

https://www.youtube.com/watch?v=j-LyPtq5xuQ
https://www.youtube.com/watch?v=lABYj0Jm6jk
https://www.youtube.com/watch?v=2XwS3fIrPYc
https://www.youtube.com/watch?v=5Sbbiv5iSiQ

4 commenti:

  1. Dai, che qualcosa di buono si trova sempre.
    Bellissimo il video!!

    Ciao Antonio, buone feste

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  2. In effetti sto dischetto è un bomba, grazie della trouvaille. Complimenti anche per la tua tenacia con la quale rimani agganciato alle "novità" musicali nel mare sempre più magnum della produzione digitale. Della tua lista conosco poca roba, per lo più quella vecchia.
    Mi permetto però di suggerire l'ultimo dei Parquet Courts, Wide Awaaaake, grande band con le influenze "giuste" e l'ultimo dei Mudhoney, grandissimo disco che si scaglia con furore punk rock contro il digital garbage (atteggiamento che piace tanto a noi matusa).
    Un buon 2019 di buona musica.

    PS: ma sta Christine and the queens merita?

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  3. Il primo disco di Christine and the queens era più naif e mi ha colpito molto, ma anche questo nuovo non è male. La sua ossessione per Michael Jackson e la sua faccia tosta me la rendono simpatica, va a sapere perchè!

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