sabato 6 maggio 2017
Se non vuoi perdere i pezzi
E così, ce l'abbiamo fatta davvero. Questo è un post di soddisfazione, perchè dopo una gestazione infinita è nato l'album dei Jean Fabry "Se non vuoi perdere i pezzi". Federico Savini, che ci conosce da parecchio, ha scritto una bellissima recensione su Blow Up dove descrive benissimo chi siamo, cosa facciamo e perchè (così l'abbiamo capito anche noi). Abbiamo presentato il disco all'Auditorium Corelli di Fusignano (posto dove di solito suonano quelli bravi) e siamo anche andati bene. D'altronde, come si faceva a far brutta figura? C'era Riccardo Ragazzini a condurre la serata (che ha abbinato ad ogni canzone una immagine alimentare totalmente fuori contesto e l'ha fatta franca); c'era il Prof. Cantalupi che ha spiegato (al telefono) il paradosso del gatto di Schrödinger; c'era il Sindaco Molinari che ha brevemente illustrato il suo programma politico basato sulla macchina dei soldi in tutte le case; c'era il Maestro Sodano che ha cantato E la balena dopo averla per anni usata come mantra; c'era un violinista mascherato da coniglio che ha suonato in una versione de I pappi dei pioppi con tanto di strobo; c'era Duna che (oltre ad aver co-prodotto l'album e curato i suoni del concerto) ha portato le strobo; c'era l'aspirapolvere di Zini che Pappi ha usato in Volgare; c'era Hans che ci insultati dal pubblico e aveva ragione; abbiamo omaggiato i CCCP e Jonathan Richman; abbiamo aperto massacrando La follia di Corelli e chiuso con Quand il est mort le poète. Potremmo tranquillamente scioglierci ma mi sa che andremo avanti un altro po', per dimostrare all'universo che, se ce l'abbiamo fatta noi, ce la possono fare tutti.
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