Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, gli esseri umani impiegavano il loro "tempo libero" coltivando un "hobby" o una "passione", che dir si voglia. Per esempio: si andava al "bar" a fare delle "chiacchiere", c'era chi praticava uno "sport" e chi si dilettava con passatempi "artistici". Io sono sempre rientrato in quest'ultima categoria, pur non avendone i titoli. Da buon dilettante, ho trascorso infanzia e adolescenza a scarabocchiare fumetti poi, una volta scoperto il rock'n'roll ho coinvolto alcuni amichetti e abbiamo finto di avere un gruppo. I nostri gusti ci hanno portato a suonare una roba strana che abbiamo deciso di chiamare punk mentale; non ci siamo fatti mancare proprio niente, dalle prove in cameretta ai concorsi locali, dalle recensioni alle registrazioni di demo e album. A quei tempi c'erano le "audiocassette": molte ore di nastro giacciono in scatole da scarpe nel mio camerino, catalogate scrupolosamente e cronologicamente, manco si trattasse di inediti dei Beatles. Recentemente ho assemblato una piccola raccolta di brani in bassa fedeltà da cui è scaturito Acustica Rustica, il nuovo "lavoro" dei Jean Fabry. Una volta superata la gran mole di fruscio, errori e pressapochismo ci si può anche imbattere in qualche canzone (sempre secondo i nostri parametri, ovviamente). Una di queste si chiama Tutto esaurito, risale alla fine degli anni novanta e si basa su un loop suonato da Pappi sulla mitologica Casio S-K1 di Marlo, il quale ci suona tra l'altro un flautino in modo inconsapevole. Io ci ho scritto due parole sul tema della musica (quella che ascolti e quella che fai) ed è venuto fuori un valzerino impreziosito o dall'organetto di Giulio o dal basso del sindaco Molinari, a seconda delle volte. L'avremo suonata dal vivo si è no due-tre volte poi è scomparsa, assieme ad altri pezzi che non sono andati da nessuna parte. Nella seconda metà degli anni zero eravamo allo sbando (come al solito) perchè, anche se ci bastava fare ogni tanto le prove per divertirci un po', non trovavamo più neanche i posti per poterlo fare (le vite reali stavano prendendo logicamente il sopravvento). Grazie al buon cuore del nostro amico gommista Massimo, ogni tanto ci si trovava di sera nella sua officina e in una di queste occasioni girammo anche un video in mezzo ai copertoni: fra le canzoni recuperate ci fu anche Tutto esaurito e oggi ho persino dato in pasto a YouTube una registrazione di quel giorno. Il tempo passa e ogni tanto faccio davvero fatica a capire cosa ci spingesse a fare certe cose, anche se poi tutto sommato è quello che facciamo ancora oggi, vergognandosi molto poco e sparandole sempre più grosse. La musica che ascolti, la musica che fai.
sabato 4 febbraio 2017
Tutto esaurito
Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana, gli esseri umani impiegavano il loro "tempo libero" coltivando un "hobby" o una "passione", che dir si voglia. Per esempio: si andava al "bar" a fare delle "chiacchiere", c'era chi praticava uno "sport" e chi si dilettava con passatempi "artistici". Io sono sempre rientrato in quest'ultima categoria, pur non avendone i titoli. Da buon dilettante, ho trascorso infanzia e adolescenza a scarabocchiare fumetti poi, una volta scoperto il rock'n'roll ho coinvolto alcuni amichetti e abbiamo finto di avere un gruppo. I nostri gusti ci hanno portato a suonare una roba strana che abbiamo deciso di chiamare punk mentale; non ci siamo fatti mancare proprio niente, dalle prove in cameretta ai concorsi locali, dalle recensioni alle registrazioni di demo e album. A quei tempi c'erano le "audiocassette": molte ore di nastro giacciono in scatole da scarpe nel mio camerino, catalogate scrupolosamente e cronologicamente, manco si trattasse di inediti dei Beatles. Recentemente ho assemblato una piccola raccolta di brani in bassa fedeltà da cui è scaturito Acustica Rustica, il nuovo "lavoro" dei Jean Fabry. Una volta superata la gran mole di fruscio, errori e pressapochismo ci si può anche imbattere in qualche canzone (sempre secondo i nostri parametri, ovviamente). Una di queste si chiama Tutto esaurito, risale alla fine degli anni novanta e si basa su un loop suonato da Pappi sulla mitologica Casio S-K1 di Marlo, il quale ci suona tra l'altro un flautino in modo inconsapevole. Io ci ho scritto due parole sul tema della musica (quella che ascolti e quella che fai) ed è venuto fuori un valzerino impreziosito o dall'organetto di Giulio o dal basso del sindaco Molinari, a seconda delle volte. L'avremo suonata dal vivo si è no due-tre volte poi è scomparsa, assieme ad altri pezzi che non sono andati da nessuna parte. Nella seconda metà degli anni zero eravamo allo sbando (come al solito) perchè, anche se ci bastava fare ogni tanto le prove per divertirci un po', non trovavamo più neanche i posti per poterlo fare (le vite reali stavano prendendo logicamente il sopravvento). Grazie al buon cuore del nostro amico gommista Massimo, ogni tanto ci si trovava di sera nella sua officina e in una di queste occasioni girammo anche un video in mezzo ai copertoni: fra le canzoni recuperate ci fu anche Tutto esaurito e oggi ho persino dato in pasto a YouTube una registrazione di quel giorno. Il tempo passa e ogni tanto faccio davvero fatica a capire cosa ci spingesse a fare certe cose, anche se poi tutto sommato è quello che facciamo ancora oggi, vergognandosi molto poco e sparandole sempre più grosse. La musica che ascolti, la musica che fai.
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