Consueto appuntamento al Festival Delle Arti di Cervia grazie alla benevolenza dell'Associazione Il Cerbero. Stavolta, complice la contemporanea assenza di Pappi e Marlo, serata "sperimentale" con Marco Cavina e il suo mirabolante violino. Abbiamo rischiato un po' con la scaletta (cover + Jean Fabry / Capra & Cavoli) per adeguarci al tema della manifestazione ("I colori dell'erotismo, passione rabbia energia sentimento") e con una notevole faccia tosta siamo passati da Jannacci (Sfiorisci bel fiore) ai CCCP (Curami), non disdegnando Moroder (I feel love) e il folk d'oltremanica (The raggle taggle gypsy). I momenti salienti sono comunque stati i pezzi dei Capra & Cavoli con la Sofia, Love will tear us apart / As farèn bagaté da l'amor e Creep / Schiv (questi due brani eseguiti appunto sia in inglese che in romagnolo), una Mercatone orfana di Marlo ma pregna di emozione e Lontane autostrade deserte dedicata a Margherita Hack. Manco a dirlo,
anche stavolta le stelle ci hanno dato una mano.
domenica 30 giugno 2013
sabato 29 giugno 2013
venerdì 28 giugno 2013
A big, big love
Ecco, io sono fra quelli che ci staranno sempre male. Ogni volta che ascolterò il nuovo album dei Pixies (22 anni di attesa, bazzecole) mi mancherà qualcosa. Lo so, è infantile, adolescenziale, immaturo, ma per me i Pixies senza Kim Deal non sono i Pixies. Dicono che l'importante è il risultato, ma io sto con McLuhan: il mezzo è il messaggio. Ergo: senza il fattore Deal il prodotto cambia a priori. Bastava cambiare lievemente il nome, come fecero gli Wire, ribattezzatisi Wir per un album senza batterista. Comunque, la vita va avanti. Del resto ho digerito per anni i R.E.M. senza Bill Berry e potrei fare mille altri esempi. Chissà come reagirono i fans di Raoul Casadei quando se ne andarono Renzo e Luana!
giovedì 27 giugno 2013
Da Marameo a Marameo
In attesa che Jean Fabry cerchi e trovi se stesso (vedi post precedente) non mi posso esimere dal narrare succintamente a futura memoria (mia, perlomeno) le mirabolanti imprese dei Capra & Cavoli dal 26 maggio al 14 giugno 2013: tutto ha avuto inizio con l'ormai consueto appuntamento annuale al Festival dei bambini Marameo, con tanto di parata in collaborazione con Nicoletta de Le Belle Bandiere (allegro caos e bidoni a profusione). La domenica successiva ha visto la formazione al completo esibirsi al Parco Teodorico di Ravenna (concerto fiume con finale tutto Jean Fabry fra giostre, gonfiabili e mausolei ostrogoti), mentre cinque giorni dopo è stata la volta della festa del periodico ravennate SettesereQui. Va detto che in queste due ultime date l'amico Guido ha deliziato il pubblico con le sue performance vocali in perfetto stile anni '50! Per finire, una settimana dopo si è tornati a Marameo, il quale ha avuto quest'anno un'appendice con tanto di campeggio notturno. Tutti questi concerti sono stati caratterizzati da una forte interazione con il pubblico dei fans di Pimpirulin, con molti momenti di anarchia infantile culminati alla fine dell'ultimo spettacolo (oltretutto al buio, dato che - ops! - ci siamo scordati i faretti) con la presa del palco da parte della Sofia che in un ruolo a metà strada tra la regina dell'universo e l'animatrice turistica ha trascinato tutti (compresi noi che non l'avevamo in scaletta) in una versione corale di Cento, cento. Sono contento.
domenica 16 giugno 2013
À la recherche de Jean Fabry
C'erano una volta i Jean fabry, scalcagnato gruppo romagnolo "alternativo" con grandi ambizioni artistiche e zero senso della realtà; di tanto in tanto quello che scriveva le canzoni (io) si inventava nuove situazioni per dare sfogo alle sue molteplici necessità espressive e un bel giorno (complice la fresca paternità) nacquero i Capra & Cavoli (cioè i Jean Fabry "per bambini"), artefici della parte musicale del libro-cd AmbarabàCDCocò (di Zauli / Barthomeuf). Non si sa come ma la cosa funzionò: il gruppo divenne famoso (perlomeno localmente), fioccavano i concerti e il pubblico gradiva. Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio. I Jean Fabry non suonavano praticamente più, un po' per la gran mole di impegni dei Capra & Cavoli e un po' perchè, francamente, al mondo non gliene fregava un gran che. Il bello è che, durante le esibizioni rivolte a bimbi e famiglie, facevano spesso capolino pezzi del gruppo principale e, tutto sommato, funzionavano pure quelli. Per farla breve, gli intrepidi componenti della band decisero di partire: À la recherche de Jean Fabry. Buona fortuna!
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