venerdì 18 febbraio 2011

Roba forte

Mi sento come Timothy Leary quando faceva gli acid test. Mi spiego meglio. L'altro giorno, preso dalla nostalgia (per i bei tempi sonori che furono) e dal rimorso (per la mole di musica scaricata a sbafo nei due ultimi lustri) ho fatto una mattana e ho acquistato il nuovo Radiohead, The king of limbs. Ovviamente sto parlando di un acquisto virtuale (con soldi reali) per ottenere un download che avrei facilmente raccattato gratis. Oltretutto, i Radiohead non rappresentano certo i classici artisti a rischio di sopravvivenza (e quindi da sostenere economicamente), però, dài, dovevo pure cominciare da qualche parte. Oh, va detto che i Radiohead mi piacciono. A parte i classici degli anni novanta ho apprezzato molto roba come Kid A, uno degli ultimi dischi coraggiosi ad opera di un gruppo strafamoso atteso al varco. Torniamo a noi: giunto finalmente in possesso dei miei files wav, me li sono masterizzati e buttati su cd. Non essendoci le condizioni per un ascolto rumoroso (casalinga serata di febbraio con famiglia pronta a infilarsi sotto le coperte) ho optato per divano e cuffie. Attenzione, però: in casa si stava guardando in tv il festival di Sanremo, famosa manifestazione nazional-popolare italica a base di fiori, canzoni e réclame. La combinazione tra ciò che hanno udito le mie orecchie e ciò che hanno veduto i miei occhi è stata micidiale: mentre scorrevano i suoni stranianti dell'ennesimo spiazzamento di Yorke e soci ho visto l'impossibile. Giannimorandirobertdeniroalbanodashlavapiùbiancolapfmquelladeitelefoniniequellaltrachevacongeorgeclooneyitakethatriformatimancofosseroibeatlesqueiduelìchefannoicomicivandesfrooslafigliadizuccherolabelluccimicheleplacidovecchionifioriautomobilivioliniquellideitalentshow poi il disco finisce, e mi chiedo cosa diranno quelli che dall'estero beccano Sanremo col satellitare. Un po' come noi, che ridiamo dell'entertainment polacco, turco o cinese senza renderci conto di che razza di roba abbiamo qua, in questo bel paese delle meraviglie dove succede di tutto ma siamo in preda ad un'amnesia che azzera ogni giorno per ricominciare da capo, e va tutto bene. Anzi, benissimo. Ah, a proposito: non fate come me, dite no alla droga.

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