- Giallocchio!
- Ciao Pelosco. Com'è?
- Ma dai, neanche male. Te cosa dici?
- Beh! Finchè c'è munnezza c'è speranza!
- Già. E qua ce n'è un bel po', eh Giallocchio?
- Mai vista così tanta.
- E di prima scelta.
- Sì, bisogna approfittarne. Finchè dura.
- Ohi! E perchè non dovrebbe durare?
- Boh. Si sentono voci.
- Voci? E cosa dicono?
- Eh, insomma. Pare che il vento stia per cambiare.
- Mh. Ma te ci credi?
- Non lo so, l'han detto tante di quelle volte, ormai.
- Eh! Infatti! Dai, va là.
- Massì.
(grugniti e biascicar di denti)
- Uehi Giallocchio! Ma non è che tutto questo schifo ci farà male?
- Zitto e mangia.
giovedì 27 gennaio 2011
venerdì 14 gennaio 2011
Quello che mi piace a me
Come si forma il gusto di una persona? In parte probabilmente è innato e in parte è determinato da quel che ci succede nel corso dell'esistenza, mi vien da dire. Tipo: magari mi faccio influenzare da quello che dicono i miei Media Di Riferimento (sia sposandone le tesi sia agendo da bastian contrario in opposizione al démone conformismo, seppur di nicchia), o da altri esseri umani dei quali tengo in particolare considerazione il parere (anche qui, nel bene e nel male). A volte quello che mi piace è scaturito da un'esperienza intensa (che ne so, un viaggio, una relazione affettiva, la lettura del televideo) e tutto ciò che ne ha fatto parte è entrato talmente sottopelle da non riuscire più a distinguerlo dalle passioni più "pure". Un classico è "la nostra canzone". Cioè, magari mi è sempre piaciuto l'hardcore punk, ma una volta sono andato a ballare il liscio con una che mi piaceva e anche se non l'ho mai più vista, tutte le volte che ascolto il liscio mi sento bene. Perchè poi, possiamo girarla come ci pare, ma (ed è dimostrato da studi scientifici, pensa te) il gusto è legato al piacere (che sia rilascio di serotonina, o adrenalina o quel che è) quindi si può desumere che tutto è lecito (come in amore e in guerra, guarda caso), da Bach a Bombolo. Va bene, facevo prima a dire che i gusti sono gusti, invece della solita menata. A proposito: adesso ascolto molta roba, ma alla fine torno sempre ai dischi nuovi di Wire e Gang of four. Demenza senile? Boh. Mi piacciono un bel po'. E altro che Arcade fire o compagnia bella. Oops, l'ho detta.
domenica 2 gennaio 2011
Iscriviti a:
Post (Atom)