L'osservatore determina la realtà. Questo è uno dei fondamenti della fisica quantistica che, al momento in cui scrivo (e già qui i quantistici avrebbero da dire un paio di cosette) è ancora una scienza che sconfina sovente nel paradosso e nell'inconcepibile. A proposito di inconcepibile: il nostro amico fisico Tiziano Cantalupi ha pubblicato assieme al filosofo Filippo Onoranti il libro "La nascita dell'universo dal nulla" e l'altra sera a Forlì, durante una delle loro svariate serate di presentazione, si sono esibiti i Jean Fabry. Mi spiego meglio: non è che mentre loro due presentavano il libro noi stessimo suonando da un'altra parte a Forlì: no, noi fungevamo da intermezzo "musicale" proprio all'interno del loro evento. In pratica Claudio Molinari, che da quando è in pensione (a mie spese) si ritrova un mucchio di tempo libero, si è autoinvitato (tirandoci ovviamente in ballo) interfacciandosi direttamente con l'organizzatore, il vulcanico libraio Giunchi. Ne è risultata un'avventura divertente e surreale durante la quale si è passati da disquisizioni sulla differenza fra vuoto e nulla a canzoncine sbilenche su rotoballe e centri commerciali. Pare che il pubblico abbia gradito e che comunque, in quanto osservatore, abbia determinato ciò che è accaduto. Quindi la colpa è degli spettatori. E io li ringrazio perchè per l'ennesima volta siamo riusciti ad andare contro la logica, il buon senso e forse anche contro la grande tavana che ci sta intorpidendo da tempo immemore il corpo e lo spirito.
domenica 10 settembre 2023
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