1) nonostante il nostro misero impianto di amplificazione e l'ancor più misera nostra abilità di "service", abbiamo (con ragionevole probabilità) beneficiato di alcuni aiuti sovrannaturali e, insomma, i suoni sono risultati dignitosi.
2) ho avuto la faccia tosta di cantare davanti a qualcuno Strawberry Fields Forever (probabilmente il mio pezzo preferito) e Banana Boat Song (probabilmente il primo pezzo che mi è entrato in testa, grazie alla passione di mio babbo per Harry Belafonte nei favolosi anni sessanta).
3) ho avuto l'onore di ascoltare un nuovo micidiale parto di Molinari (Quarantena) e di accompagnarlo addirittura su Tutti Frutti, J'entends siffler le train e Et maintenant (su questa son sicuro che il vecchio Giovanni Fabbri era proprio lì con noi a proferire "Becaud, Becaud, Becaud")
4) dopo aver sconcertato gli astanti con la solita sana dose di punk mentale, abbiamo avuto il piacere di accontentare una fan di A message to you, Rudy e un fan degli Eugenio in Via Di Gioia, secondo il quale Dove si nasconde il camaleonte? starebbe a pennello nel repertorio del gruppo torinese.
Infine, l'insalata: ci si accorge dell'importanza di qualcuno quando smette di far parte del mondo dei vivi, ma niente e nessuno cancellerà le canzoni di Battiato e in particolare QUEL DISCO di quarant'anni fa che fece cantare e ballare anche chi non l'avrebbe mai detto, che nei primissimi secondi di Summer on a solitary beach mi farà sempre venire un brivido caldo ricordandomi l'estate (quella vera) e la sensazione che il futuro sarebbe, prima o poi, arrivato (ma senza fretta).
"A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata / a Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie"
Franco Battiato Bandiera bianca (1981)