Oltre ai dischi volanti e ai folletti esistono anche le macchine del tempo. Dico questo perchè altrimenti non sono in grado di spiegare nell'anno di disgrazia 2020 un concerto dei Capra & Cavoli, cioè i Jean Fabry versione "musica per bambini". La cosa è apparentemente avvenuta a Bagnacavallo in uno splendido pomeriggio di fine estate al locale orto botanico "Il giardino dei semplici", grazie a Margherita e a Verde Brillante. Sembra sia stato tutto molto divertente: io e Marlo abbiamo ridato vita a quel folle progetto di inizio anni dieci che ci aveva trasformati in una sorta di local heroes cantando canzoncine su camaleonti, pipistrelli, gatapozle e persino Zio Lupo. Il protagonista della fiaba romagnola inserita da Calvino nelle Fiabe italiane si è materializzato anche ieri grazie agli incongrui ululati del Marlo coinvolgendo gli astanti in un catartico rito collettivo. Chissà: magari l'invito a non prendere in giro Zio Lupo sensibilizzerà qualcuno a non sottovalutare il minuscolo animaletto che in questo triste periodo tiene in scacco il genere umano, rivelando tutti i nostri limiti e la fragilità del nostro tessuto sociale, mai come ora lacerato da interessi di parte, deresponsabilizzazioni e ridicole cacce all'untore. Domani in Italia riaprono le scuole, i luoghi dove si dovrebbe formare l'umanità del futuro, intrappolate fra (sacrosanti) protocolli sanitari e macchinose procedure burocratiche. In bocca a Zio Lupo a tutti, e che l'axolotl ce la mandi buona.
domenica 13 settembre 2020
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