Attenzione: contiene pessimismo
A volte, dall'interno della mia bolla di musica-cinema-letture-eccetera, è facile che io perda il senso della realtà. Poi mi risveglio e mi rendo conto che il mondo non è proprio esattamente come mi pareva che fosse. Esiste un diffuso senso di disprezzo nei confronti della cultura, dell'istruzione e delle discipline educative. L'istituzione scolastica viene vista come una sadica coercizione esercitata da una serie di fannulloni raccomandati e il mondo delle arti è spesso considerato un covo di debosciati incapaci, mantenuti dagli enti pubblici in un groviglio di amicizie e favoritismi. Esagero con le paranoie? Ho paura di no. Lo si percepisce attingendo - ahimè - alle cosiddette fonti di comunicazione: i social, quel poco che resta di internet e la buona vecchia pattumiera chiamata tv. E lo si nota ovviamente anche per strada, nelle conversazioni con i conoscenti o con i perfetti sconosciuti. Quando va bene, ad emergere è come minimo una palpabile diffidenza nei confronti di categorie umane più o meno immaginarie: in primis "gli statali", il classico "gli extracomunitari" e in generale "quelli che non hanno voglia di lavorare". Sarà il mio consueto attacco di misantropia snob, boh. Ho recentemente partecipato a manifestazioni ed eventi atti alla sensibilizzazione sul mancato rispetto dei più elementari diritti civili e ho trovato 1) i soliti quattro gatti già fin troppo sensibilizzati, 2) qualche imbucato con tanto bisogno di avere un nemico per sfogarsi e 3) una grande massa di individui singolarmente impotenti (tipo me), presenti "nel mucchio" per sentirsi più o meno consciamente parte di qualcosa di migliorativo, positivo, costruttivo. Non ci sarebbe niente di male, tra l'altro, ma la percezione è che tutto questo non serva poi a un gran che, dato che alle parole non seguono i fatti anche perchè spesso chi potrebbe fare qualcosa (i poteri forti!) è vittima degli stessi pregiudizi del popolo bue. Popolo bue, va detto, che ha provveduto ad eleggere democraticamente i suoi rappresentanti ad immagine e somiglianza e anche questa sarebbe comunque una delle poche cose positive, non foss'altro che oramai a votare ci va la minoranza degli aventi diritto, facendo rivoltare nella tomba chi ha dato il sangue per bazzecole tipo il suffragio universale. Chi vota lo fa "contro" qualcuno o qualcosa e sovente è guidato dalla paura: paura di perdere ciò che si ha, ciò che si è ottenuto lecitamente o meno, ciò che si merita per diritto divino. In mezzo a tutto questo ci sono poi i malvagi patologici, che hanno bisogno di facili prede da maltrattare: questi ultimi andrebbero presi in carico dal servizio sanitario, ma non so se ho voglia di aprire un'altra voragine di negatività (in questo caso purtroppo qualche pregiudizio ce l'ho pure io). A questo punto mi chiedo: era meglio restare nelle caverne a prenderci a mazzate? L'evoluzione è una malattia? La conoscenza, la curiosità e lo studio sono dei reati? Avere scoperto che la terra è rotonda è stato inutile? Come? E' piatta? Ah già, scusate, devo essermi confuso. Tutto questo pensare mi dà fastidio.

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