Flashback! 6 luglio 2025 a Soliera (Modena). Nella playlist di sottofondo diffusa prima dell'esibizione dei Black Country, New Road un pezzo mi ha fatto sobbalzare: The Ballad of El Goodo dei Big Star. Una volta passata la momentanea emozione (i Big Star per quelli della mia età sono stati un guilty pleasure coi fiocchi) mi sono chiesto da quale wormhole spaziotemporale fosse sbucata e perchè. Non ho tuttora avuto una risposta, fatto sta che però da fine estate i BC,NR l'hanno piazzata fissa nella scaletta dei loro concerti e quindi delle due l'una: o la playlist di Soliera l'hanno fatta loro oppure hanno scoperto la canzone quel dì e gli è rimasta talmente impressa da volerla coverizzare. Comunque, chi se ne frega di queste menate da nerd (anche se, fondamentalmente, un blog è proprio questo): l'altra sera a Milano il cortocircuito si è compiuto e ho potuto sentirgliela fare dal vivo. Forse è proprio il pezzo giusto per questi tempi balordi, col suo ritornello perfetto per farsi coraggio ("And there ain't no one going to turn me 'round, ain't no one going to turn me 'round" "E non c'è nessuno che mi farà cambiare idea, non c'è nessuno che mi farà cambiare idea"). E vabbè. Recensione della serata? Apertura col botto grazie ai Westside Cowboy da Manchester e la loro trascinante Britainicana (qualsiasi cosa sia, funziona): giovani, carichi a balestra ed ennesima controprova che gli anni novanta del secolo scorso non sono oggetto di revival, bensì un preludio ai suoni del qui e ora.
Che dire poi dei Black Country e della loro enciclopedia rock-pop-indie-folk-prog? Il mio equilibrio nel giudicarli è saltato in aria da mo' e di conseguenza posso solo esprimere sbrodolamenti da fan: oltre alla succitata cover e al disco nuovo eseguito come sempre per intero (rigorosamente in un ordine diverso ogni sera) , sono riemerse dal lavoro precedente Dancers e una Turbines/Pigs da portarsi a casa con tanto di "io c'ero". Non so cosa augurare a questi sei ragazzi palesemente innamorati del loro lavoro: avere il più ampio successo che secondo me meritano o diventare a loro volta un guilty pleasure per le generazioni future? Per ora me li tengo stretti e li ringrazio. Nessuno mi farà cambiare idea.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)




Nessun commento:
Posta un commento