domenica 6 novembre 2022

L'universo coi piedi per terra

Low’s Mimi Parker, April 2005 (Stefan M. Prager/Redferns)

 Uno dei grandi gruppi di questi ultimi trent'anni sono stati i Low. Dico "stati" perchè purtroppo un brutto male si è portato via Mimi Parker, fondatrice e essenza del gruppo assieme al marito Alan Sparhawk. Venivano dalla fredda Duluth (Minnesota) e facevano una cosa che qualcuno ha chiamato slowcore, cioè un indie rock iper-rallentato con le melodie a due voci più belle che si siano mai sentite. Chiaramente il punto di partenza poteva essere individuato in certe cose tipo di Neil Young, ma il punto di arrivo era qualcos'altro. Pupilli del compianto John Peel (che aveva l'occhio buono), nonostante le premesse non fossero propriamente quelle di diventare un gruppo da classifica qualche soddisfazione se la sono tolta: io, per dire, ho avuto la fortuna di vederli aprire per i Radiohead. Gli ultimi due dischi sono riusciti a superare la classica formula chitarra distorta / canto celestiale, introducendo rumori inauditi e facendo emergere la bellezza dal caos: i critici hanno gridato al miracolo e obiettivamente ci siamo vicini. Ci hanno fatto sentire l'universo tenendo comunque i piedi sempre ben piantati per terra.

1 commento:

  1. C'era anch'io a Ferrara a quel concerto! All'epoca li conoscevo solo di nome: fu una bellissima scoperta. Tennero la scena alla grande malgrado l'attesa spasmodica per i Radiohead.

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