martedì 28 giugno 2022

Dove il mondo è diverso

"Nun me ricordo più gnente" è la frase che io e Marlo sentimmo pronunciare a Bologna da un cadetto di Modena in uniforme delle grandi occasioni, giunto in loco per una parata o qualcosa del genere. Ci accompagna da allora (1995) e si sta lentamente trasformando da innocente intercalare a tangibile realtà. Tutte le performance (su palchi grandi o piccini, con o senza pubblico, squallide o ispirate) si mescolano ormai in una unica scaletta fatta di canzoni, chiacchiere, false partenze, problemi tecnici, momenti involontari di puro genio ed epiche figuracce. Il tema del Festival delle arti di Cervia quest'anno era "Sapore di sale sapore di mare" e abbiamo nominato la nostra serata "Dove il mondo è diverso". Sicuramente la nostra proposta è per definizione "diversa" e, come giustamente mi faceva notare Miguel (MM40), la diversità fra un brano e l'altro di quelli proposti durante le nostre esibizioni può spiazzare (e far scappare) gli astanti non particolarmente amanti dell'eclettismo. Effettivamente il fricandò è sempre abbastanza ricco: brani di Gino Paoli, brani dal nome "ginopaoli", canzoni per bambini, dialetto romagnolo, psichedelia da quattro soldi, cover molto conosciute ma - sempre citando Miguel - tra le più tragiche del repertorio saccheggiato, battute che capiamo solo noi e a volte neanche, eccetera. Il bello è che a me pare tutto sensato! Che fegato. Comunque la vecchiaia, la stanchezza, la disabitudine e tutto il resto conferiscono ad ogni serata una svagonata di autenticità che consente al nostro messaggio (qualunque esso sia) di arrivare spesso a destinazione, colpendo nel mucchio qualcuno che magari (bontà sua) aveva bisogno proprio di quello. Non finirò mai di ripeterlo: questa è te-ra-pia. Va beh, basta con la psicanalisi: per fortuna che l'altra sera Gnelez ci ha dato una mano a montare la baracca aiutandoci anche a risolvere il problema della cassa solitaria (una delle due è cioccàta quando l'abbiamo collegata all'impianto): la soluzione era ovvia: io a destra, Marlo a sinistra e cassa nel mezzo a mo' di totem. Non dobbiamo mai dimenticare di ringraziare vecchi e nuovi amici e compagni di viaggio, perchè il senso della questione sta tutto lì.

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