venerdì 30 marzo 2012

mercoledì 28 marzo 2012

martedì 27 marzo 2012

Torbido Blok





Come capitalizzare un mese di riposo forzato per una frattura costale? A parte cercare di rimettermi in sesto per il resto del bisesto (inteso come anno, non come fantomatico album dei Jean Fabry), ho anche ben pensato di:
1) guardarmi qualche film, tipo la filmografia di Noah Baumbach, il documentario Derailroaded sul grande Wild Man Fischer e persino Bubba Ho-Tep (notevole zavaglio horror-surreale)
2) chiamare gli elettricisti per mettere finalmente in sicurezza la casa (non c'è mai stata la messa a terra)
3) montare Torbido Blok
Su quest'ultimo punto credo di dover dare delle spiegazioni, in primo luogo a me stesso: Torbido Blok è un film (se così lo vogliamo chiamare) girato nell'anno 1990 in pregiatissimo VHS dall'allegra combriccola pre-Jean Fabry. Fu montato due anni dopo con tecnologie rudimentali (Video 2000 vi dice qualcosa?) da me e Roto. Nel 1998 (e già ci sembrava passata un'era geologica) fu addirittura mostrato in pubblico e in quell'occasione un referendum stabilì il titolo, per l'appunto Torbido Blok. In tutti questi anni si è sempre favoleggiato di rimontarlo con l'ausilio delle nuove tecnologie digitali, per concludere (in) degnamente la questione. Indovinate? Non si è mai trovato il tempo. Fino alla costola rotta. E così son partito, senza sapere bene dove sarei arrivato. Ogni tanto ho smarrito la strada, perdendomi in quei dialoghi post-adolescenziali e in quelle immagini che definire naif è un complimento. Perchè lo facemmo? Come facevamo ad essere così motivati? Come è stato possibile mettere assieme un branco di artistoidi ruspanti così ben assortito, ognuno con le sue belle ideuzze scombiccherate ma chiare a tal punto da bisticciare per un'inquadratura o una battuta? E adesso? Nel 2012? Perchè ho voluto farlo davvero? Quando ho manifestato le mie intenzioni malsane c'è chi è stato entusiasta, chi ha ironizzato e chi mi ha insignito di un prestigioso incarico: diventare la "memoria" del nostro piccolo clan. Quest'ultima affermazione (di Marlo) mi ha provocato un misto di sbigottimento e presa di coscienza: memoria io??? L'uomo più distratto del mondo? Prendo atto. Forse è davvero importante ricordare il centravanti scomparso, l'origine di Melampo, l'ammiraglio, i salatini e tutto il resto. Comunque, per quel che riguarda me (e sottolineo me) Torbido Blok è praticamente finito, anche se non è mai facile dare l'ultima pennellata ad un capolavoro. Sì, perchè di questo si tratta: un capolavoro. Non su questo pianeta, però.

lunedì 19 marzo 2012

Ahi hai

Guai
a prendere alla lettera la musica pop

stai
attento a chi confonde ancora il play con lo stop

vai
tranquillo se qualcuno ti considera snob

ahi
ahi ahi
ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi

hai
giocato a nascondino e tutti gli altri a ping pong

sai
per essere normali è necessario uno shock

ahi
le botte fanno male anche quando le do

ahi
ahi ahi
ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi ahi

sabato 3 marzo 2012

Bisesto (parte due)

Massì, dài, Bisesto (o Bi Sesto, o B 1/6, si vedrà) sarà pronto in un battibaleno, bla bla bla. Sarà un instant album, con pochi fronzoli, bla bla bla. Solo io Marlo Pappi e poco di più, in due settimane sarà tutto finito, bla bla bla. Peccato che febbraio sia stato un mese un po' problematico, col suo solito codazzo di influenze (quest'anno particolarmente multiformi e bastarde) e di maltempo (tipo la peggior nevicata degli ultimi trent'anni e forse più). Ah, ma non ci si scoraggia certo per così poco! Nell'unica session di studio non annullata per i motivi di cui sopra, io e il prode Duna abbiamo registrato la batteria elettronica e le chitarre acustiche/elettriche: il tutto in tre ore molto trafelate. Quando tutto lasciava quindi presagire una fuga per la vittoria, tremate tremate le streghe son tornate, portando con sè le buone vecchie superstizioni legate agli anni bisestili. Il giorno 29 febbraio (e quando, se no?) era in programma il ritorno dei Jean Fabry sul palco del Teatro Socjale nell'ambito di una serata organizzata da Cgil per festeggiare la fine della campagna elettorale del sindacato. Va detto per dovere di cronaca e non per sterile lamentela che da qualche mese il sottoscritto è preda di una tosse insistente e molesta; in quel fatato mattino un colpo di tosse più infido degli altri mi ha provocato una notevole fitta al costato, apparentemente senza conseguenze. Al termine della giornata di lavoro mi sono apprestato alle preparazioni per il Socjale e lì mi sono recato, congiungendomi ai miei compari (compreso Giuliani e il sindaco Molinari). Ogni tanto qualche doloretto si faceva sentire, ma cosa vuoi, siamo ormai dei relitti eccetera eccetera. Tra l'altro ho avuto la gradita sorpresa di condividere il pre-esibizione con il signor Stefano Guberti (storico sax della Romagna che fra le sue mille avventure si è anche talvolta mescolato ai Jean Fabry, tanto da apporre il suo marchio alla versione "ufficiale" di E zir d'e clomb) e con il signor Sbranco. Quest'ultimo meriterebbe una lunga digressione, tante sono le sue gesta valorose in ambito musicale negli ultimi cinquant'anni. Questo polistrumentista forlivese viene volgarmente definito "lo Zappa romagnolo" ed è stato protagonista di numerose scorribande artistico-musical-eclettiche tra cui galline al guinzaglio, pitoni da compagnia scappati in mezzo al pubblico, minestra cucinata sul palco (pare pre-Skiantos) e via favoleggiando. Qui lo dico e qui lo nego, ma si sta lavorando per fare qualcosa insieme e se ne parlerà più avanti. Comunque: bella cena in compagnia e poi sul palco per quattro classici e Gli scariolanti. Me ne sono andato piuttosto stanco e dolorante ma tutto sommato soddisfatto. Ho scoperto solo tre giorni più tardi al Pronto Soccorso di avere una costola rotta.