mercoledì 30 dicembre 2009

Ciao Zero


Lo so che è ovvio, banale e pure un po' squallido. Solo che me l'hanno ordinato gli alieni e quindi non posso esimermi dallo stilare le mie playlist di fine decennio. In ordine alfabetico.

Musica:

Afterhours - I milanesi ammazzano il sabato
I Camillas - Le politiche del prato
Vinicio Capossela - Ovunque proteggi
Dirty Projectors - Bitte orca
LCD soundsystem - LCD soundsystem
Le luci della centrale elettrica - Le luci della centrale elettrica (demo)
Low - Things we lost in the fire
Bob Mould - concerto a Ravenna 2009
M.I.A. - Kala
Offlaga Disco Pax - Socialismo tascabile
Oneida - The wedding
Pixies - concerto a Imola 2004
PJ Harvey - White Chalk
Portishead - Third
Radiohead - Kid A / In rainbows
Simon Reynolds - Rip it up and start again
Jonathan Richman - concerto a Ravenna 2009
Sufjan Stevens - Illinoise
Vampire Weekend - Vampire Weekend
Wire - Send

R.I.P. John Peel

Cinema:

Appuntamento a Belleville (Les triplettes de Belleville) di Sylvain Chomet (Francia)
Babbo bastardo (Bad Santa) di Terry Zwigoff (USA)
Coraline (Coraline) di Henry Selick (USA)
Donnie Darko (Donnie Darko) di Richard Kelly
Elephant (Elephant) di Gus Van Sant (USA)
Fahrenheit 9/11 (Fahrenheit 9/11) di Michael Moore (USA)
Il caimano di Nanni Moretti (Italia)
Il Divo di Paolo Sorrentino (Italia)
Il popolo migratore (Le peuple migrateur) di Jacques Perrin (Francia)
I Tenenbaum (The Royal Tenenbaums) di Wes Anderson (USA)
La città incantata (千と千尋の神隠し, Sen to Chihiro no kamikakushi) / Ponyo sulla scogliera (崖の上のポニョ , Gake no ue no Ponyo) di Hayao Miyazaki
Persepolis (Persepolis) di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud (Francia)
WALL.E (WALL.E) di Andrew Stanton (USA)
Up (Up) di Pete Docter e Bob Peterson

Inutile dire che la mia memoria fa schifo, quindi mi sarò scordato senz'altro qualcosa. Spero che gli alieni siano clementi.



sabato 26 dicembre 2009

Anni Importanti


Io (sinistra) e Roto (destra) quest'anno siamo evidentemente stati dei bambini mooolto buoni, dato che abbiamo avuto il regalo di natale richiesto più o meno una ventina di anni fa. Quello al centro della foto non è Babbo Natale, bensì Bob Mould. Quest'uomo, assieme a Grant Hart e a Greg Norton faceva parte degli Husker Du, gruppo cardine del punk-pop-indie-rock o come diavolo lo vogliamo chiamare. Diciamo rumore, melodia e sensibilità, toh. Bob Mould ha sempre composto le canzoni più introspettive, caratteristica che lo accompagna tuttora lungo il suo personale percorso artistico. Siamo finalmente riusciti a vederlo al Bronson di Madonna Dell'Albero (località dal nome particolarmente natalizio). Concerto col cuore in mano, un tutt'uno di voce e chitarra, scaletta farcita di pezzi per fans vecchi e nuovi. Potrei andare avanti snocciolando i motivi per cui questa roba si portò via la mia anima di ventenne, ma chi se ne frega? Ognuno di noi ha i suoi gruppi preferiti e i suoi punti di riferimento esistenzial-culturali. Fa però un certo effetto confrontarsi con la propria gioventù e riscontrare che molte cose sono ancora intatte quando gli anni sono passati. E devo dire con orgoglio che la nostalgia non c'entra proprio niente. Com'è che diceva Bob? These are your important years, you'd better make them last (questi sono i tuoi anni importanti, è meglio farli durare).

martedì 8 dicembre 2009

Torna nella tua Nicchia e non rompere i coglioni


Era il primo del mese e Melampo come al solito aspettava con modesta ansia gli aggiornamenti culturali. Alle dieci del mattino l'elaboratore non aveva ancora niente di nuovo da comunicare. Melampo non se ne curò e continuò il suo tran-tran. Dopo pranzo la situazione era invariata. Chiamò il servizio ma non riuscì a entrare in contatto. Cominciò ad innervosirsi. Verso sera ancora niente. Stette sveglio fino a mezzanotte ma le cose non cambiarono. La notte fu agitata, la mente di Melampo era affollata di brutti pensieri. Ormai era una abitudine consolidata: ogni mese dal Centro Smistamento Culturale arrivavano gli Aggiornamenti Nicchia Personale, un bel blocco di materiale audio, video, letterario, artistico e informativo su misura per ogni essere umano. Da quando c'era la Nicchia Personale tutto era più comodo, mica come una volta, quando si andava, non so, nelle librerie o nei negozi di dischi a curiosare e a prendere fregature. Parliamo di quando c'era ancora il passaparola! Che tenerezza, altri tempi. Ora era tutto molto più semplice. Grazie ad un esame psicoculturale ciclicamente ripetuto, il Centro Smistamento Culturale mandava ad ogni persona il materiale ADATTO al suo profilo. Si evitavano errori, passi falsi, tempo perso, e si risparmiavano soldi. Bastava versare il contributo fisso mensile e via. La prima rudimentale nicchia di Melampo si chiamava Quello Che Non Piace Agli Altri. Poi vennero classificazioni sempre più sofisticate, Post-Alternativo, Indie-Situazionista, Don Quixote Della Bassa, Pappa Surreale e così via. E adesso? Perchè questa ormai necessaria comodità si era interrotta così bruscamente? Era colpa della crisi? Stava scontando la pena per un qualche reato commesso senza volerlo? La voglia di conoscere LE COSE NUOVE divenne una smania incontrollabile, e a nulla sarebbe valso leggersi un libro vecchio o ascoltare un disco del mese prima. E gli altri? Anche agli altri stava succedendo la stessa cosa? Nel buio della notte Melampo spalancò la finestra e si mise a gridare. Non ci fu nessuna reazione, sembrava che le case fossero vuote. Animato da una incontrollabile urgenza di verità si vestì alla bell'e meglio e scese in strada. Si infilò nel bar all'angolo, dove sparuti nottambuli strisciavano ebbri verso l'alba. "Avete ricevuto gli aggiornamenti? La mia Nicchia non è stata aggiornata! E' successo anche a voi?" Uno fece la mossa di sollevare la testa dal tavolo e disse: "Torna nella tua Nicchia e non rompere i coglioni". In quell'istante passò un'auto coi finestrini abbassati e la musica a tutto volume. Melampo non riconobbe subito il pezzo ma gli parve subito familiare, come se venisse da un passato estremamente remoto. L'automobile svanì nel buio lasciando in lui un piccolo germe di curiosità. Tornò in casa e fece una cosa che non faceva da molto, molto tempo: aprì l'archivio della sua Nicchia. Cominciò a frugare fra le miriadi di pezzi ascoltandone brandelli nella speranza di trovare QUELLA canzone. La ricerca non dava i frutti sperati, ma lungo la strada Melampo scoprì cose che non pensava nemmeno di avere mai ascoltato. Andando a ritroso nel tempo si stupì di quanto fossero vari i suoi gusti negli anni ormai trascorsi rispetto al presente. Si ritrovò come se niente fosse ad ascoltare persino album interi di gruppi che aveva sepolto nella memoria. Quanta roba! Quanta BELLA roba! Roba anche strana, quasi aliena alle sue orecchie ormai aduse al pacco mensile preconfezionato. Ai primi chiarori del mattino si addormentò, stremato da quella enorme mole di stimoli e informazioni. Al suo risveglio fece colazione e mise su un vecchio film che non guardava da una vita e ricordò di quando andava al cinema senza sapere esattamente cosa aspettarsi, attirato magari dal cartellone o dal titolo. Ogni tanto si beccava una qualche ciofeca, ma i film belli se li sentiva più guadagnati. Era più giovane, certo. Ma i giovani contemporanei attingevano dalla propria Nicchia senza aver sperimentato nient'altro. Ogni tanto c'era l'illusione di una condivisione di massa, ma durava poco, grosso modo fino al mese successivo. La nostalgia che investì Melampo non era fine a stessa: capì che c'era in lui qualcosa di profondamente sbagliato. Telefonò ad un suo amico dei tempi che furono e dopo aver insistito un bel po' quella sera andarono a vedersi un concerto di un gruppo sconosciuto in un locale di cui non avevano mai sentito parlare, se non nella cronaca locale a causa di problemi di ordine pubblico. Mentre si divertivano come non gli capitava da una vita, l'elaboratore di Melampo ricevette gli aggiornamenti, con tanto di messaggio di spiegazioni e scuse per il disguido. Ma era ormai troppo tardi.